Paradosso Sirpress: le nuove assunzioni creano malumori

Torna a turbarsi il cielo sopra la Sirpress di Nusco. L’azienda siderurgica, specializzata nella pressofusione di leghe in alluminio, sorta dalle ceneri dell’ex Almec nel lontano 2011, con la nuova società guidata da Valerio Gruppioni ha continuato negli ultimi anni a portare buone notizie, investimenti e nuove opportunità di lavoro. Dei 267 operai ex Almec rimasti senza mansione, 120 erano stati riassunti subito, mentre per gli altri sono scattati gli amortizzatori sociali in attesa di tempi migliori. Tre gli anni che si era data la nuova gestione per farne rientrare un altro centinaio, ma per sei anni dal fallimento non si è mosso nulla. Oggi pero’, con gli ultimi investimenti fatti dalla proprietà, la prospettiva è cambiata: tanto che si torna a parlare di nuovi assunzioni, ben 45. Il problema pero’, è che invece di andare a pescare tra gli ex operai, 47 dei quali finiti a reddito zero, terminati gli amortizzatori sociali, la proprietà ha deciso di investire sui giovani: e cosi’ 30 dei nuovi assunti saranno inseriti ex novo, e solo 15 saranno le caselle assegnate agli ex almec.

Sindacati e operai sono già pronti alla protesta: ‘una scelta ingiusta’, dichiara la Fiom, che annuncia un primo sit in lunedi’ mattina davanti al municipio di Nusco per un confronto, per ottenere da parte della Sirpress il rispetto degli accordi presi con le organizzazioni sindacali. ‘Bisogna riuscire a evitare una guerra tra poveri’, la posizione della Fismic, ‘tra i nuovi assunti e i lavoratori ex Almec: cerchiamo invece di accelerare il finanziamento regionale di 23 milioni di euro richiesto da Gruppioni che permetterebbe all’azienda di diventare un eccellenza nel campo della pressofusione, con la possibilità di mettere a libro paga gli uni e gli altri’, la strada tracciata da Zaolino

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