Tari, passano gli aumenti: l’ultimo regalo del Pd e di Foti alla città

Nello stesso giorno in cui i comuni di Lioni e Ariano riducono le loro tariffe, ad Avellino passano in aula gli aumenti della Tari, l’ultimo regalo del partito democratico e dell’amministrazione Foti alla città. Passano con soli 11 voti a favore contro 7 contrari, 3 gli astenuti, tutti in maggioranza, numeri che la dicono lunga sulle perplessità della manovra, sostenuta fino all’ultimo dall’assessore al bilancio Maria Elena Iaverone. Che si scaglia ancora una volta contro parte della stampa (ci siamo anche noi) che secondo lei ha fatto disinformazione nell’annunciare i rincari. E in un’accorata arringa, in cui rivendica di aver sistemato i conti del Comune, dopo averlo trovato nelle condizioni di ente strutturalmente deficitario (lo è tuttora, ndr), spiega: ‘Non si possono paragonare le cifre di quest’anno con quelle dello scorso, ha tuonato ancora una volta, il 2017 è stato un anno speciale dove abbiamo pensato di regalare un attimo di respiro ai commercianti, abbattendo le tasse grazie ai crediti recuperati dalla lotta all’evasione. Quest’anno ci siamo dovuti riallineare con le tariffe degli anni precedenti, garantendo pero’ un servizio nettamente migliore’.

Eppure alla versione credono in pochi. Anche parte della maggioranza prende le distanze: Miro e Melillo se ne vanno, Amodeo critica e si astiene dal voto, cosi’ come Nargi e Poppa, senza calcolare le numerose assenze. Festa vota contro, dopo aver ricordato che nel 2012 (prima dell’inizio dell’era Foti) il servizio di raccolta rifiuti costasse due milioni e mezzo di euro in meno e aveva portato a una differenziata del 67%. Dall’altra parte, Arace critica la mancata previsione di una progressività fiscale, per aiutare i cittadini con minor reddito, Giordano non sa spiegarsi perchè i crediti riscossi dall’evasione non siano stati spalmati in piu’ anni, Preziosi invece denuncia un errore nell’appostamento delle cifre in bilancio durante l’anno scorso, che avrebbe comportato l’ aumento del costo del servizio di raccolta rifiuti non solo quest’anno, ma anche per i successivi tre anni per l’intera comunità, come previsto dal contratto di servizio con Irpiniambiente: “Nel piano economico che hanno presentato si vede ogni anno un aumento dell’importo del servizio, dai 13mln e 600 mila euro del 2018 si passerà gradualmente a circa 14mln e 500 mila euro tra tre anni”

Se in aula opposizione e festiani fossero stati tutti presenti ci sarebbe stato un altro finale. Alla fine, invece, le nuove tariffe passano, grazie alla solita minoranza della maggioranza che ha sposato tutte le scelte di Foti fino alla fine, portando la città al punto in cui è adesso: Petitto, Giacobbe, Ambrosone, Grella, Russo, D’Argenio, Mario Cucciniello, Medugno, Tornatore, Percopo e il sindaco stesso, ecco l’elenco finale. Sono in attesa dei vostri grazie, il prossimo 10 giugno

AGGIORNAMENTO

Al termine, il commento del sindaco Paolo Foti, che vi riportiamo come ripreso da ilciriaco.it:

“Sono orgoglioso che, con un atto di responsabilità da parte dei consiglieri che sono rimasti in aula e hanno approvato la tariffa Tari 2018, non lasceremo sorprese amare alla prossima amministrazione di Avellino. Era un atto tecnicamente necessario. Così come proposta, la tariffa Tari permette innanzitutto l’arrivo in giunta del bilancio di previsione, e questo è un assunto incontrovertibile. Ma quello che più mi interessa adesso è che aver licenziato la tariffa e riuscire a portare il bilancio in consiglio comunale, significherà mettere la prossima amministrazione in condizione di fare valutazioni sulla progressività fiscale e altri accomodamenti tariffari, con largo anticipo e senza affanni». Foti analizza il dato tecnico: «la questione è semplice, il costo complessivo del servizio, come una partita di giro, va ripartito tra utenze domestiche e commerciali. Mi rendo conto che il barbiere e la banca non sono uguali, ma non possiamo fare demagogia se non ci sono ancora le condizioni economiche per applicare la progressività fiscale. Veniamo da una faticosissima negoziazione con IrpiniAmbiente che aveva predisposto costi molto più ampi. Abbiamo lavorato sodo, ma non posso far passare il messaggio che aver utilizzato il tesoretto recuperato dall’evasione lo scorso anno per abbattere la tariffa, sia stata un’operazione elettoralistica. Si è trattato semplicemente di dare un segnale, come detto da Iaverone, di aiuto ai cittadini in condizioni di grandi difficoltà. Personalmente non ero molto concorde, ma fui convinto in giunta che era giusto utilizzarlo per intero per dare una vera sforbiciata alla tariffa. La prossima amministrazione potrà fare cose egregie su questo fronte, perché noi abbiamo creato le precondizioni per farlo. Non si troverà come noi all’inizio costretti ad emettere due ruoli nello stesso anno, per il mancato allineamento precedente dei conti».

Foti tira dunque un sospiro di sollievo: «Ho vissuto il mio mandato pensando sempre che ognuno sta di fronte alla propria coscienza, con la mia mi sono sempre trovato in perfetta sintonia e tranquillità. Non può dire lo stesso chi assume posizioni solo per acquisire facile consenso su una questione. Sulla Tari ci sono dati inoppugnabili, e appellarsi ai cittadini che soffrono in questo contesto, invece di farlo nei luoghi deputati per tempo, significa fare retorica. E stasera l’hanno fatta un po’ tutti. Io sono orgoglioso di poter dire che l’amministrazione alla retorica ha preferito atti corretti dal punto di vista contabile mettendo la prossima amministrazione del Comune di Avellino al riparo da sorprese sgradite. Approvare le tariffe è stato un atto di grande responsabilità da parte di chi diligentemente è rimasto in aula. Sugli assenti i giudizi li darò postumi».

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