Il cantiere eterno: autostazione, ennesima beffa

Autostazione, che confusione. Annunciato il riavvio del cantiere eterno all’inizio dell’anno, i lavori non sono nemmeno iniziati che già subiscono l’ennesimo stop. Si trattava dell’attività di pre-collaudo che l’amministratore unico dell’Air Alberto De Sio aveva assegnato per un valore di oltre 300mila euro per definire lo stato e la condizione del cantiere, fermo da anni; un lavoro propedeutico e ritenuto indispensabile per dare vita all’ultimo appalto da circa 2 milioni di euro, attraverso cui si dovrebbe arrivare al completamento del terminal.

Ma durante i giorni scorsi De Sio ha scelto di annullare la gara, nonostante fossero già arrivate le offerte degli interessati. Il motivo, a sentire le dichiarazioni di De Sio rilasciate a Il Mattino, è un semplice ripensamento: “Non è un passo indietro, bensì due in avanti”, spiega, “l’annullamento è stato dettato da una questione di opportunità in quanto abbiamo ritenuto necessaria l’integrazione di tutte le opere nell’ultimo lotto dei lavori per superare ogni sorta di difficoltà che sarebbe potuta sorgere. Quindi, conclude De Sio, i lavori che avevamo bandito rientreranno direttamente nell’ultimo lotto che appalteremo dopo l’estate, in maniera di far partire il cantiere tra settembre e ottobre. Nel corso dell’anno prossimo”, si lascia andare De Sio, “l’autostazione sarà completata”.

Eppure resta un dubbio: perchè non fare questo passaggio prima? E come mai la gara è stata annullata solo dopo che l’Air è stata costretta a versare 5 milioni di euro per la tosap mai pagata al comune? La coincidenza fa pensare a un’azienda a corto di liquidità, soprattutto dopo la sua scissione,  con il patrimonio passato in capo alla regione Campania. Un’azienda che ora non attende altro che l’arrivo di Busitalia per la costituzione dell’ati con cui parteciperà alla gara di trasporto regionale, e a cui affidare poi in futuro anche il completamento dell’autostazione.

Solo supposizioni per ora, l’unica certezza è che il terminal di via Moccia resta sospeso da più di vent’anni

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