Manifesti abusivi, Arvonio condannato a tre mesi. Assolto per turbativa d’asta e falso

Assolto per turbativa d’asta, abuso d’ufficio e falso in atto pubblico, ma la mancata esecuzione di una sospensiva decretata dal Tar comporta per il comandante della polizia municipale di Avellino Michele Arvonio una condanna a tre mesi di reclusione con interdizione dai pubblici uffici per un anno. Pena però sospesa, e quindi il comandante puo’ rimanere in servizio.

Arriva alla sua prima conclusione il procedimento penale a carico di Arvonio, con la sentenza di primo grado del tribunale di Napoli, per fatti risalenti al 2010, quando il comandante prestava servizio presso il comune di Afragola. Arvonio era stato incaricato dall’amministrazione di rimuovere i tabelloni pubblicitari abusivi sparsi nel popoloso comune dell’hinterland napoletano. L’esecuzione immediata dell’ordinanza comportò la denuncia delle aziende titolari dei tabelloni, convinti di avere pieno titolo nell’affissione dei manifesti, che dapprima ricorsero al Tar, ottenendo una sospensiva, poi citarono in giudizio Arvonio con le gravi accuse di turbativa d’asta, abuso e falso.

Ora, dopo sei anni, i giudici hanno dato ragione ad Arvonio, assolvendolo dalle principali accuse, condannandolo però per non aver dato seguito alla decisione del Tar, che aveva deciso di sospendere la rimozione dei tabelloni pubblicitari in attesa di entrare nel merito (che poi diede ragione all’amministrazione di Afragola, i manifesti andavano rimossi). Un reato che sarebbe oggi, dopo sei anni, caduto in prescrizione, ma che Arvonio e il suo avvocato Vincenzo Laudanno hanno deciso comunque di impugnare in appello per ottenere l’assoluzione nel merito, convinti dell’estraneità ai fatti contestati: il comandante avrebbe avviato la rimozione dei manifesti nonostante la sospensiva perchè ancora non gli era stata notificata

In autunno è attesa invece la prossima udienza dell’altro procedimento penale a carico del comandante, accusato di tentata concussione e abuso d’ufficio

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