Doppia intimidazione, tutti con Morano. E’ caccia all’autore

Il capoluogo si risveglia ancora scosso all’indomani dell’inquietante atto intimidatorio ai danni del consigliere comunale Sabino Morano. Due raid incendiari nel giro di una settimana, le sue due autovetture bruciate davanti casa.

Una città fortunatamente non abituata ad episodi simili, ma che non può e non deve sottovalutare l’accaduto. Un errore compiuto la scorsa settimana, quando l’incendio della Panda fu catalogato come accidentale, attribuendo la causa a un corto circuito. Un’ipotesi a cui lo stesso Morano non aveva mai creduto e che oggi è stato sconfessato completamente dallo stesso autore dell’intimidazione, che questa volta, accanto all’Alfa e alle altre auto che hanno preso fuoco, ha lasciato volontariamente una bottiglia che conteneva ancora una quantità minima di liquido infiammabile. “Chi mi vuol colpire non ha nessuno scrupolo e desidera che tutti lo sappiano, anche a costo di mettere a rischio l’incolumità di altre persone”, la vibrante denuncia dello stesso Sabino Morano che non sa spiegarsi le motivazioni del gesto, riconducendolo però senza dubbio alla sua attività politica. “Non posso ignorare che ultimamente il clima in città sia diventato molto pesante, attorno all’amministrazione comunale si sono create troppe tensioni”, dice Morano, puntando i riflettori a Palazzo di Città. Le indagini sono passate nelle mani della Digos e della Squadra mobile della Questura di Avellino, a loro il compito di fare luce sulla vicenda.

Nel frattempo Morano ha ricevuto tantissimi attestati di solidarietà bipartisan, da tutti i gruppi politici provinciali. “Piena solidarietà a Morano, sono avvisaglie su cui tenere alta l’attenzione, spero solo non abbiano risvolti politici o c’è seriamente da preoccuparsi”, le parole del segretario Pd Giuseppe Di Guglielmo; sulla pagina facebook del consigliere di centrodestra sono arrivati centinaia di messaggi, tra cui quelli di Nadia Arace, Luca Cipriano, l’ex assessore Bruno Gambardella, l’onorevole pentastellata Maria Pallini, l’amico e collega di partito Giovanni D’Ercole, “è necessario che si vada fino in fondo”, si legge nella sua nota. “Confido nell’encomiabile lavoro degli organi competenti, ogni amministratore pubblico va rispettato per il ruolo che riveste, a nome personale e dell’intero consiglio comunale esprimo sincera solidarietà a Sabino Morano” le parole del presidente del consiglio comunale Ugo Maggio, a cui si aggiungono quelle del sindaco Vincenzo Ciampi: “Auspico un clima di concordia e di unità anche nel confronto politico che richiede passione e determinazione, ma mai violenza”, l’appello del primo cittadino.

Ma oltre la solidarietà serve un segnale ancora più incisivo: e come è successo per gli altri atti intimidatori che hanno colpito gli amministratori locali della provincia, si attende che il prefetto di Avellino Maria Tirone, che sul punto ha mostrato fino ad oggi un’attinente sensibilità, convochi il comitato per la sicurezza pubblica a Palazzo di Governo, per un confronto tra istituzioni e forze dell’ordine. La sfida lanciata a Morano e alla città non si può perdere

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