Ciampi sfida l’aula: “Se mi giudicano incompetente e bugiardo mi sfiducino”

Linee programmatiche atto secondo. Oggi pomeriggio si torna in aula, l’alunno Vincenzo Ciampi si prepara al nuovo esame del consiglio comunale per capire se la sua carriera da sindaco possa spiccare il volo o precipitare irrimediabilmente. Tutto lascia presagire a una sonora bocciatura del suo programma: e se due giorni fa forse poteva contare sulla benevolenza di qualche forza politica, oggi, dopo il suo discorso che ha dato il via alla bagarre e la notizia del ricorso al Tar, probabilmente saranno pochi i suoi sostenitori.

Attese le posizioni di Cipriano, Festa e del centrodestra: il candidato a sindaco della lista Mai più, dopo aver sostenuto Ciampi al ballottaggio, oggi sembra addirittura pronto a firmarne la sfiducia; ma il resto dell’aula, eccezion fatta per i popolari, Arace e Preziosi non sembra ancora pronta a far cadere il sindaco: troppo comode le poltrone, ancor di più quando non si ha idea di come riprendersele in caso di scioglimento del consiglio.

Ciampi dal canto suo sembra stia facendo invece di tutto per raggiungere quest’obiettivo. Pare si sia capito che il sindaco abbia poca voglia di governare assieme a coloro che reputa responsabili dello sfascio della città, scelta e volontà più che legittima e anche condivisibile sotto certi punti di vista; non si capisce però perchè, potendo contare solo su 5 consiglieri, non sia consequenziale e decida di dimettersi. Pur volendo confidare nel Tar, la risposta sul riconteggio arriverebbe solo tra parecchi mesi, sempre che sia positiva.

Quando c’è accanimento non c’è mai cambiamento, e il naufragar della città è certo in questo mar

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