Caos comune, il Pd salva Ciampi: “Niente fughe in avanti”. Città verso lo stallo

Il partito democratico salva il sindaco Ciampi, almeno per ora. I sei consiglieri del Pd più i tre di Festa fanno ben intuire, attraverso il miglior politichese a disposizione della loro verve comunicativa (con tanto di dotte disquisizioni sulla differenza tra dimissioni in blocco e mozione di sfiducia), di non aver la minima intenzione di chiudere anticipatamente l’esperienza Ciampi. Non adesso almeno. Dal notaio martedì non si presenteranno, niente dimissioni, per ora  si limiteranno solo a bocciare in blocco le linee programmatiche poi lasceranno al sindaco le valutazioni del caso

Il comune di Avellino rischia dunque lo stallo totale. Perchè Ciampi, che nel frattempo ha portato i  suoi sostenitori a 12 consiglieri, difficilmente si dimetterà nonostante la pesante bocciatura sul programma: in ballo ci sono questioni dirimenti, come il bilancio, i fondi europei e l’azienda consortile del piano di zona, il sindaco è intenzionato a provare a salvare il salvabile. Però senza maggioranza. Dall’altra parte, l’opposizione non trova i numeri per sfiduciarlo avendo come primo pensiero le elezioni provinciali in arrivo il 31 ottobre, dove il Pd punta a fare la voce grossa, scegliendo il nuovo presidente di Palazzo Caracciolo e assicurandogli la maggioranza. “Chi non firma le dimissioni sarà complice di Ciampi”, il monito di Luca Cipriano, intenzionato a far cadere il sindaco. Secca la replica del Pd: “Non ci facciamo dettare la linea da chi ha contribuito ad eleggerlo”

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