Tutti i numeri del bilancio: comune sull’orlo del dissesto

36 milioni di euro di disavanzo, un fondo contenzioso da 8 milioni di euro, ulteriori 30 milioni di euro di contenziosi in essere per il momento non presi in considerazione ma che ricadranno sui prossimi bilanci, 8 milioni di euro di debiti fuori bilancio oggi riconosciuti più altri 3 da inserire, 14 milioni di euro di fatture ancora non pagate, due milioni e mezzo di euro per i debiti della piscina comunale, un indebitamento generale dal valore di 70 milioni di euro per i mutui contratti da Palazzo di Città. Infine, un fondo cassa in rosso, visto che per le spese correnti si è costretti ad utilizzare fondi già vincolati. Sono i numeri nudi e crudi che certificano senza appello il disastro dell’amministrazione Foti sui conti comunali.

Il commissario prefettizio Tommasino ha consegnato il nuovo rendiconto finanziario, esposto in conferenza stampa dal sindaco e dall’assessore alle finanze Forgione, accompagnati dai parlamentari pentastellati, che a Roma esultano per il reddito di cittadinanza, mentre ad Avellino sono costretti a illustrare il debito di cittadinanza, un rendiconto che verrà pagato a caro prezzo come al solito dai cittadini.

Le colpe però vengono dal recente passato, dall’amministrazione Pd che aveva consegnato un bilancio ben diverso, con la metà dei debiti riconosciuti dal commissario. “Questo perchè, spiega Forgione, erano stati messi a credito fondi di dubbia esigibilità, con l’obiettivo di aumentare la capacità di spesa del comune di Avellino”: ma ora il trucco è venuto allo scoperto e si ripercuoterà sulle casse del comune.

Si è conclusa dunque l’operazione verità sui conti, anche se la scoperta obbligherà l’attuale amministrazione a scelte drastiche: come minimo si dovrà dichiarare predissesto, stilando un doloroso piano di recupero, ma Forgione non esclude che ci si trovi costretti a dover ricorrere al dissesto, che comporterà l’aumento al massimo delle tasse per i cittadini.

“Ci hanno lasciato letteralmente con il culo per terra”, il commento laconico del sottosegretario Carlo Sibilia, che annuncia di voler portare i conti di Foti davanti alla Corte dei Conti, in procura e alla guardia di finanza “per attestazioni che non azzarderei a definire false”

Oltre a responsabilità politiche (Foti e Iaverone prima di presentare l’ultimo bilancio avevano assicurato di aver lasciato conti in ordine), ci sarà da regolarsi con le responsabilità dei dirigenti, che fino ad oggi hanno redatto, certificato ed approvato bilanci che oggi appaiono falsi.

“Chiedo a tutti di fare attenzione allo scaricabarile già in atto ai danni dei dirigenti, la parte tecnico-gestionale, a volte, può essere succube della volontà politica – precisa Ciampi – e poi i dirigenti non posso nè cacciarli nè trasferirli, siamo un ente strutturalmente deficitario e non possiamo nemmeno fare nuove assunzioni. La mia garanzia comunque sarà Forgione, che nella vita fa lo stesso lavoro di Marotta, il dirigente contestato: saprà ben controllare il suo lavoro”.

Dirigenti sotto schiaffo dunque, grazie ad un assessore tecnico in un settore dove le figure politiche del passato hanno evidentemente fallito

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