L’ultima di Ciampi: ora le vele sono per la stampa

La teoria del complotto colpisce ancora. Dopo aver subito l’attacco della democrazia, che lo ha lasciato senza una maggioranza, visto che la città e gli avellinesi il 10 giugno hanno consegnato il 51 per cento al centrosinistra; dopo aver dovuto lottare contro la burocrazia, che gli ha impedito di festeggiare il ferragosto e di far partire la mensa in tempo; dopo aver dovuto fare i conti con la perfidia dei consiglieri comunali, che si permettono perfino di fare il loro lavoro di opposizione e gli votano contro; ora il povero sindaco Vincenzo Ciampi si trova a dover affrontare anche la stampa avversa, schierata con il potere, che pensate un pò, non è il Movimento 5Stelle che in città ha vinto il ballottaggio e in provincia ha eletto 5 parlamentari su 5, dando linfa al nuovo governo di Roma sempre targato 5Stelle; no, il potere, secondo il Movimento, sarebbe ancora quella truppa scalcagnata di via Tagliamento e dintorni che soggioga da tempo immemore i devoti giornalisti della provincia.

Il casus belli, la testimonianza lampante di una stampa schierata, le variazioni di bilancio che permetteranno lavori di adeguamento antisismico su alcune scuole cittadine e un aumento di fondi destinati ad anziani, bambini e donne vittime di violenza. Approvate in consiglio comunale, anche da quei cattivoni dell’opposizione, la notizia non avrebbe avuto giusto risalto su media e quotidiani secondo il sindaco. Ma Ciampi, dotato di estrema perspicacia (e immaginiamo dopo un necessario confronto con il padrino Carlo Sibilia), ha subito individuato le cause, denunciando prontamente tutto su facebook. “Ormai abbiamo anche la stampa contro”, scrive il sindaco, “sono tutti schierati contro il cambiamento. La paura di disturbare il potere è ancora troppo forte”, argomenta prima di sbalordire tutti: “hanno tutti dimenticato un piccolo particolare”, svela Ciampi alla stampa distratta, “noi abbiamo la città e i cittadini a favore. Alle prossime amministrative, in caso di sfiducia, prenderemo l’80%per cento dei consensi, noi andiamo avanti, non abbiamo paura”, conclude.

Beh sindaco, nemmeno noi ne abbiamo. Comunque vada, che lei ottenga l’80, il 90 o il 20 per cento, si ricordi, ci troverà sempre qui: siamo sopravvissuti a De Mita, Mancino, De Luca, D’Amelio, De Caro, Galasso, Foti, e quanti altri, saremo qui, che le piaccia o meno, anche durante e dopo lei e gli onorevoli Sibilia, Maraia, Grassi e Pallini: si alternano gli uomini al potere, ma le invettive e le pressioni restano sempre le stesse. Di cambiamento, sul punto, se n’è visto poco.

Ma tale e quale resta anche il nostro modo di raccontare, di fare giornalismo, libero e indipendente, ossequioso coi più deboli, sferzante e critico con i forti quando se lo meritano. Vale per noi, come per tutte le testate giornalistiche locali. Oggi in calce alla sua invettiva c’erano due articoli, uno de “Il Mattino”, l’altro de “Il Quotidiano del Sud”, ma la questione ci riguarda tutti. Un attacco ad uno è un attacco comune. Ma anche noi “non abbiamo paura, noi andiamo avanti, abbiamo la città dalla nostra parte”. Se proprio non riesce a rispettarci, dovrà comunque farsene una ragione

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