Alloggi popolari, cento famiglie a rischio sfratto

Nuovi avvisi di sfratto per occupazione abusiva o morosità di lungo periodo. Il comando della polizia municipale di Avellino ci riprova a far ripartire la macchina delle politiche abitative, ferma da anni.

Cento gli avvisi di sfratto inoltrati nei quartieri di tutta la città, destinatari non solo gli abusivi ma anche i morosi che non pagano canoni e affitto da mesi, se non anni. Le nuove notifiche arrivano al termine di una lunga e complessa ricognizione del settore delle politiche abitative, le verifiche sono state effettuate su oltre 1800 appartamenti presenti in città. “I provvedimenti, un centinaio in tutto per ora, riguardano per il venti per cento morosità pregresse e accertate”, spiega il comandante Michele Arvonio, “il resto sono occupanti illegittimi, cioè abusivi”. Chi ha ricevuto la notifica, dovrà abbandonare l’alloggio ad horas, trenta sono i giorni di chiusura del procedimento: al termine, lo sfratto.

“Questa volta andremo fino in fondo”, dichiara sempre Arvonio, “riteniamo giusto e doveroso andare avanti, per offrire la possibilità a chi ne ha diritto di avere un alloggio pubblico e per colpire gli abusivi”. La prefettura monitora tutta la situazione, anche perchè l’impulso, dopo la stretta del nuovo governo sull’abusivismo, arriva proprio da lì.

Restano i dubbi sulla possibilità del comune di Avellino di portare a termine procedure e sgomberi: gli sfratti hanno un costo che ad oggi Palazzo di Città non è in grado di sostenere, in più al termine sarebbe da affrontare una nuova emergenza abitativa, con la necessità di trovare una sistemazione alle famiglie sgomberate. E’ lo stesso sindaco Vincenzo Ciampi ad avere tra le mani la delega delle politiche abitative e sociali: sarà lui a dover guidare e portare a termine l’intera operazione

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