Fronte della sfiducia compatto, Ciampi imbocca il viale del tramonto. Ma il sindaco è pronto a giocarsi l’ultima carta

Scorrono i titoli di coda sull’amministrazione Ciampi. A Palazzo di Città il fronte della sfiducia si salda: Pd, Popolari, Cipriano, Preziosi, Gaeta e Arace (assente ma a favore della sfiducia) decretano la parola fine dell’esperienza a Cinque Stelle. Un’ ora di confronto, al termine l’intesa: domani sarà definita la mozione di sfiducia, venerdì verrà presentata in capigruppo per calendarizzarla in aula, da quel momento arriverà in consiglio entro trenta giorni. Il 26 novembre diventa dunque la data di scadenza di Ciampi, in 20 sono pronti a staccare la spina

Dall’altra parte Ciampi però non molla e sta preparando un ultimo tentativo per cercare di sparigliare le carte. L’asso nella manica si chiama dissesto, dichiarare il default potrebbe rompere il fronte della sfiducia o preparare al meglio la nuova campagna elettorale. Se fino a pochi giorni fa infatti sindaco e assessore alle finanze Forgione avevano detto che avrebbero fatto di tutto per evitarlo, ora la strategia sembra cambiata: l’amministrazione sta forzando la mano per dichiarare dissesto.

E’ durato sei ore il vertice sulla strategia da adottare per riequilibrare i conti del bilancio 2017 tra il sindaco, Forgione, il nuovo segretario generale Lissa e il dirigente del settore finanze Marotta; l’incapacità di riuscire a riconoscere i debiti fuori bilancio sarebbe il parametro da sfruttare per Ciampi e Forgione per arrivare al dissesto, anche se il quadro emerso dal bilancio, pur grave, per il settore finanze di Palazzo di Città è ripianabile con un piano di predissesto. Venerdì mattina il sindaco presenterà la sua scelta ai capigruppo, numeri e bilancio assumono così un connotato politico: la campagna elettorale inizierà proprio da qui

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