Acqua, Maraia alza la voce dell’Irpinia: “La Puglia si beve la nostra acqua, almeno collabori”

La necessità di trasformare la ragione sociale dell’Alto Calore, da Spa ad azienda speciale, un attacco a testa bassa ad Acquedotto Pugliese e una richiesta al governo di maggiori investimenti sulle reti idriche: il deputato a 5Stelle di Ariano Generoso Maraia in commissione ambiente alla Camera fa sentire la voce dell’Irpinia.
Il tema all’ordine del giorno la discussione del disegno di legge firmato dalla parlamentare pentastellata Federica Daga in materia di gestione pubblica e partecipativa della risorsa idrica, il fine della nuova normativa sarebbe quello di rendere totalmente pubbliche tutte le società che gestiscono l’acqua nel paese, modificandone dove occorra le ragioni sociali. E’ il caso ad esempio dell’Alto Calore, che pur pubblica oggi è una Spa: l’obiettivo di Maraia è quello di trasformarla in azienda speciale, sulla scia del vecchio consorzio, “per impedire”, spiega il deputato, “la possibilità per la società di compiere azioni commerciali o speculative o di borsa”. La questione verrà approfondita martedì, sempre in commissione, alla presenza anche dell’amministratore unico di Alto Calore Michelangelo Ciarcia.
Ieri in commissione era invece presente l’amministratore di Acquedotto Pugliese, a cui Maraia si è rivolto per richiedere investimenti sulle reti e gli impianti idrici di Avellino, visto che la società pugliese si abbevera proprio grazie alle disponibilità dell’Irpinia. “Pur volendo per noi sarebbe impossibile, non rientra nelle nostre competenze”, la risposta di Aqp, che però spinge per la realizzazione di un unico grande acquedotto meridionale che gestirebbe le risorse del Mezzogiorno superando i vincoli e le competenze regionali. Una proposta che trova d’accordo Maraia, che infine si rivolge al governo per garantire i necessari investimenti alla terra dell’acqua che troppo spesso soffre di sete

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