Chiusure domenicali, Sala contro Di Maio tira in ballo gli Avellinesi

Nord contro sud, grandi metropoli contro piccoli centri. Fanno discutere le dichiarazioni del sindaco di Milano Sala che per ribadire il proprio no alla chiusura domenicale dei negozi tira in ballo Avellino. “Se le vogliono fare in provincia di Avellino – ha detto – le facciano, ma a Milano è contro il senso comune. Pensassero alle grandi questioni politiche, non a rompere le palle a noi che abbiamo un modello che funziona e 9 milioni di turisti”. Sala rispondeva a una domanda sulla proposta di chiusure domenicali del vicepremier Luigi Di Maio, che è nato proprio ad Avellino. E la risposta del vice premier non si è fatta attendere: “Per il sindaco di Milano Sala i diritti delle persone sono una rottura di palle. Nessuno vuole chiudere nulla a Milano né da nessuna altra parte, ma chi lavora ha il diritto a non essere più sfruttato. Questo rompe la palle a un sindaco fighetto del Pd? E chi se frega!”. A Sala replica anche il sindaco di Avellino, Vincenzo Ciampi, che nel ribadire il proprio sostegno alle chiusure domenicali ricorda al sindaco di Milano che “viviamo ancora in una Nazione unica ed indivisibile, una Nazione che fa dell’unità un principio basilare”. Al di là di tutto resta la necessità di tutelare i lavoratori e i loro diritti, ad un compenso equo e a una vita dignitosa, tenendo conto però anche del diritto, che ormai sembrava acquisito dai negozianti, di poter scegliere se restare aperti la domenica e i giorni festivi, considerati da molti cittadini lavoratori i giorni migliori per fare spese. Per non parlare dei turisti che si riversano in molte città nel week end.

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