Il paradosso di Ciampi: vuole dichiarare dissesto e intanto assume sette nuovi dipendenti
Dichiarare dissesto ma pronti allo stesso tempo ad assumere sette nuovi dipendenti. Quello che può sembrare un paradosso è invece un’espressa richiesta messa nero su bianco dall’amministrazione Ciampi al Ministero dell’Interno.
Non solo la stabilizzazione degli otto precari, il sindaco ha chiesto il via libera per l’assunzione di un istruttore amministrativo, di un dirigente a tempo pieno e indeterminato, di un dirigente a tempo pieno e determinato, di un comando di un istruttore amministrativo e infine tre funzionari amministrativi. Il tutto per un monte ingaggi che sfiora, calcolando stipendi e contributi, i 500mila euro l’anno. Una spesa che per il comune di Avellino diventerebbe strutturale e programmabile almeno per i prossimi 15 anni.
Come se un’azienda in grosse difficoltà economiche pensasse di uscire dall’empasse assumendo nuovo personale. Per un ente pubblico, il danno poi viene spalmato chiedendo ai cittadini di compiere sacrifici.
Certo, da un lato la richiesta può essere giudicata comprensibile, in un comune decisamente sottorganico in cui la gestione dei molteplici problemi della città ricade su poco personale, con conseguenti biblici rallentamenti nelle risoluzione delle pratiche. Ma dall’altro appare quantomeno inopportuno che la scelta venga presa proprio quando il sindaco si dice costretto a dichiarare fallimento, a causa della disastrosa condizione delle casse comunali. Per di più con una sfiducia in arrivo, che dà alla mossa un vago sapore elettorale.
Forse sarebbe stato meglio attendere almeno un paio d’anni, aspettando i primi benefici del piano di risanamento, chiedendo intanto qualche sacrificio alla macchina amministrativa: lo stesso sacrificio a cui saranno obbligati i cittadini che dovranno sopportare e supportare aliquote al massimo per i prossimi anni.
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