Arriva il congresso nazionale, il Pd irpino si divide come al solito

Regna sovrana la confusione all’interno del partito democratico irpino, diviso ancora in correnti e correntine che nel tempo hanno dapprima allontanato gli elettori e ora stanno facendo scappare a gambe levate perfino i militanti.

A provare a mettere ordine dovrebbe pensarci il congresso nazionale, in arrivo a marzo, dove si andrà a comporre la nuova maggioranza e la linea del partito, indicata dal segretario che verrà eletto. Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, l’ex segretario Pd Maurizio Martina, l’ex ministro degli interni Marco Minniti: i candidati in competizione sono tre.

E il Pd irpino, che durante l’ultimo congresso aveva sposato praticamente all’unanimità la causa di Matteo Renzi, stavolta si divide. Le tre componenti principali rimaste a via Tagliamento andranno ognuno per la propria strada: la corrente che fa riferimento a Umberto Del Basso De Caro, e dunque Petitto, Ambrosone, Repole, Lengua e compagnia bella, hanno aderito alla mozione Martina; l’ex segretario in Irpinia troverà l’appoggio anche della componente di Famiglietti, visto che Richetti, il candidato ‘renziano’, alla fine ha fatto un passo indietro in favore dello stesso Martina; stesso discorso per la componente Orfini e dunque Paris.

La presidente del consiglio regionale Rosetta D’Amelio, in perfetta linea con il governatore De Luca, ha già annunciato il sostegno a Minniti, seguita quindi da Roberta Santaniello; ha scelto invece Nicola Zingaretti fin dalla scesa in campo Gianluca Festa. Come il suo riferimento nazionale Dario Franceschini, anche l’ex senatore Enzo De Luca dovrebbe sostenere il presidente della Regione Lazio.

Riuscirà il congresso nazionale a riportare calma e serenità al partito? Il dubbio è come come dopo ogni conta, le divisioni aumentino così come la confusione; d’altronde in Irpinia l’ultima assemblea è servita solo ad inasprire i toni. Per affrontare e vincere le prossime amministrative, che oltre al capoluogo vedranno al voto oltre 50 comuni irpini, tra cui Ariano, Montoro e Mercogliano, servirà unità e una linea chiara: ma le prime dichiarazioni dei protagonisti fotografano un partito disunito che non sa che strada intraprendere ancora, specie sul capoluogo. Festa e Petitto hanno già intrapreso una fuga in avanti, Di Guglielmo parla di profondo rinnovamento, D’Amelio guarda a un centrosinistra largo strizzando gli occhi ai movimenti civici, da cui prendere anche il candidato a sindaco. Fare sintesi sarà complesso

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