Il generale Mori: “Tanta amarezza ma vado avanti nella mia battaglia”

Nel processo sulla trattativa Stato Mafia è stato condannato. Il generale Mario Mori però non ci sta a passare per un traditore dello Stato. Ed è intenzionato a portare avanti la sua battaglia.

“Accetto il giudizio di una corte e accetto anche che un pubblico ministero svolga pienamente il suo compito, anche se è contro di me. Quello che non accetto da un funzionario dello Stato, spiega Mori, è che, dopo il giudizio, continui a parlare di questo argomento, perchè diventa qualcosa di personale”. Ed ancora.  “Amarezza? Tanta ma sono un tipo reattivo. Mi curo per veder morire i miei nemici”

A Serino Mori, già capo dei servizi segreti e comandante del Ros, ha preso parte all’avvio dei lavori del progetto di formazione “Educazione alla Legalità, Sicurezza e Giustizia Sociale” per l’Anno Scolastico 2018/2019. L’iniziativa è patrocinata dal Comune e dalla BCC di Serino ed è rivolta agli studenti delle classi III della scuola media inferiore dell’istituto comprensivo. Al tavolo dei relatori anche il colonnello Giuseppe De Donno già ufficiale del Ros.

Il sindaco di Serino Vito Pelosi, dal canto suo, spiega come sia compito delle istituzioni sostenere la cultura della legalità “ed avere relatori come il generale Mori è fondamentale. E per educare alla legalità è un nostro dovere partire proprio dalle scuole”.

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