Bilancio, colpo di scena: si dimette Tommasino. Priolo ‘solo’ nella scelta sul dissesto

Nonostante sia appena arrivato, al commissario Giuseppe Priolo probabilmente sarà già salito il sospetto che su Palazzo di Città incomba una sorta di maledizione, una sensazione che assale chiunque varchi la porta d’ingresso: probabilmente prima o poi si scoprirà la verità e cioè che il municipio sorge sopra un cimitero indiano. Nell’attesa che la realtà venga a galla, continuano a verificarsi colpi di scena a Piazza del Popolo: appena risolto il classico tormentone natalizio, Priolo si trova a dover affrontare una nuova grana. Il suo sub commissario Mario Tommasino si è dimesso, motivi personali alla base della decisione, Priolo dovrà trovarsi un nuovo compagno d’avventura.
Non sfugge però agli attenti osservatori che il commissario perde un pezzo da novanta in vista della decisiva scelta sul futuro economico dell’ente. Dissesto o predissesto, questo il dilemma, poter contare sull’uomo che aveva redatto il bilancio in questione, proprio Tommasino, sarebbe stata la cosiddetta manna dal cielo. Invece nulla, nuovo subcommissario in arrivo e nuova analisi dei conti del comune, dopo che la relazione dei revisori ne ha sottolineato ancora una volta la drammatica situazione.
I malpensanti ritengono che l’addio di Tommasino sia legato a una diversità di vedute, la volontà del commissario sarebbe quella di dichiarare dissesto, mentre il suo sub è apparso fin dall’inizio molto morbido sull’analisi del bilancio, non notando particolari difficoltà rispetto a tanti altri comuni d’Italia. Il commissario sul punto, incalzato dai cronisti, nega: “Il dissesto non c’entra nulla con le sue dimissioni”
Di certo la questione per la sua delicatezza e importanza per il futuro della città continuerà a far discutere, con la politica divisa sul punto: i 5Stelle convinti dell’inevitabilità della dichiarazione di fallimento mentre il Pd, che ha approvato gli ultimi bilanci, si affida alla relazione del ragioniere capo Marotta, convinto che con un piano di predissesto Avellino possa uscire fuori dalle secche in 15 anni.
Toccherà a Priolo la scelta, senza più l’aiuto di Tommasino

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