Una sola intervista crea doppio imbarazzo: Report fa implodere M5S e Lega

Una sola intervista crea un doppio imbarazzo all’interno della Lega e del Movimento 5 Stelle. Il caso lo fa esplodere la puntata di Report andata in onda ieri sera, le telecamere di Raitre miravano a comprendere il fenomeno Lega nelle regioni del sud e la scelta dei candidati: ad Avellino tocca a Damiano Genovese, ex consigliere comunale eletto in quota Carroccio, raccontare la sua esperienza.
Le domande della giornalista Claudia Di Pasquale cadono inevitabilmente sul rapporto con il padre Amedeo, esponente dell’omonimo clan, condannato all’ergastolo in via definitiva nel 2012 dalla Corte di Cassazione, ritenuto dai giudici, tra i vari reati contestati, il mandante dell’omicidio di Walter De Cristofaro avvenuto nel 2000 a Serino. Damiano, come già fatto nelle interviste alle testate locali e anche alla nostra emittente nei giorni successivi alla sua candidatura, da figlio non se la sente di dissociarsi dalla storia del padre, convinto della sua innocenza. Una vicenda nota in provincia, superata in quanto Damiano Genovese è completamente incensurato e non coinvolto nelle vicende del padre, ma che la vastità del pubblico di Raitre amplifica e che soprattutto l’attuale reggente della Lega in Irpinia, l’onorevole Cantalamessa, sembrava non conoscere nei dettagli.
Cantalamessa già in precedenti interviste aveva preso le distanze dalle liste che hanno rappresentato la Lega in Irpinia, che presentavano candidati in realtà perlopiù appartenenti al Movimento Sovranista Nazionale, il Carroccio ad Avellino si prepara dunque a cambiare pelle e volti.
Ancora maggiore l’imbarazzo in casa Movimento 5Stelle: al termine dell’intervista a Genovese, l’ex consigliere comunale pentastellato Fabio D’Alessandro si lascia scappare una battuta poco felice, registrata dalle telecamere (potete sentirla nel video, assieme a uno spezzone dell’intervista a Genovese)
“Gli atteggiamenti e le parole venute fuori dal servizio di Report da parte dell’ex consigliere Fabio D’Alessandro sono imbarazzanti e inaccettabili. Pertanto abbiamo già segnalato il caso ai probiviri che decideranno sulla sua espulsione. Di certo non lo vedrete mai più ricoprire alcun ruolo da candidato”, con una nota già diffusa nella serata di ieri il M5S prende assolutamente le distanze dall’ex consigliere; “era solo una battuta, penso fosse palese”, si difende D’Alessandro. E sulla rete si scatena il dibattito tra gli attivisti 5Stelle e gli osservatori politici, divisi tra chi ritiene corretta l’espulsione e chi dall’altra parte condanna il comportamento poliziesco, come lo definisce il grillino dissidente Alfonso Laudonia, dei vertici del Movimento. Con una nota, che pubblichiamo integralmente, la deputata pentastellata Maria Pallini si scaglia ancora una volta contro Sibilia per come siano state formate le liste:

“La tempestiva segnalazione al Collegio nazionale dei Probiviri dell’ex consigliere
comunale del M5S Fabio D’Alessandro per l’atteggiamento discutibile e le
imbarazzanti esternazioni registrate dalle telecamere della nota trasmissione Report
andata in onda ieri sera su Rai 3 – al fine di valutare la sua permanenza o meno nella
nostra amata forza politica, da sempre ispirata ai valori del rispetto della legge, della
trasparenza e dell’onestà – è stata quanto mai doverosa.
Così come è doveroso, ancorché ineludibile, che nella scelta dei candidati della lista
pentastellata che verrà presentata alle amministrative di Avellino il prossimo maggio
si adotti un metodo di selezione aperto, lineare e condiviso, improntato ad una
discontinuità rispetto alla recente esperienza comunale che ha fatto registrare su 5
eletti nei banchi del civico consesso ben 3 casi – diversi tra loro, certo – segnalati ai
Probiviri per disallineamento ai princìpi, all’etica e alle regole del Movimento 5
Stelle.
È, questo, il rischio che si corre laddove si preferisce affidarsi alla “pesca miracolosa”
nella cosiddetta società civile – cioè in una indistinta e non nota platea che non
incarna la storia, le battaglie e i valori della nostra grande forza politica – anziché
valorizzare le tante energie, competenze e professionalità riconosciute e riconoscibili
in virtù di un lungo percorso di attivismo civico sul territorio, finalizzato all’interesse
generale e al bene comune.
E sorprendono sulla stampa locale di ieri le parole che confermano la riproposizione
di gran parte della squadra precedente ed indicano anche i criteri di selezione dei
restanti candidati in lista, rese da chi sa bene di non poter più rilasciare dichiarazioni
in nome e per conto del Movimento in quanto ha concluso il primo mandato elettivo
da oltre due settimane e, dunque, oggi veste i panni di privato cittadino.
Mi auguro che con l’arrivo del 2019 possa avviarsi un rinnovato percorso di
condivisione delle problematiche, delle soluzioni e delle scelte con coloro che,
riconoscendosi nel M5S, hanno a cuore le sorti della nostra comunità; un percorso di
partecipazione dal basso, di coerenza e rispetto dei veri valori del Movimento; un
percorso che con responsabilità concretizzi una credibile alternativa al logoro sistema
di potere politico-partitico, dando voce ed ascolto alle reali istanze di cambiamento
che si levano forti dalla città di Avellino”.

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