Tunnel, tutto da rifare: sul sottopasso l’incubo di una nuova perizia di variante

Un’altra perizia di variante incombe sul tunnel. Solo ieri avevamo celebrato la fine delle opere di ingegneria civile, con l’asfalto posato lungo i 490 metri di strada del sottopasso e l’apertura della galleria che sembrava più vicina. Ma l’atteso responso del provveditorato alle opere pubbliche non porta buone notizie: il parere alla progettazione portata avanti fino ad ora è favorevole alla fine, ma con una serie di prescrizioni da far tremare i tecnici di palazzo di città e della ditta.
Si tratta di lavori relativi all’impiantistica, i dirigenti del comune dovranno interfacciarsi ora con il direttore dei lavori della D’Agostino e vedere se siano opere realizzabili senza un’ulteriore modifica della progettazione e senza un aumento di costi, oppure se si dovrà passare per l’ennesima variante. In quest’ultimo caso, l’apertura del tunnel rischia di slittare a tempo indefinito e indefinibile, sicuramente oltre il 31 marzo, ultima data fissata dalla Regione per la rendicontazione definitiva per non perdere i finanziamenti europei. Sarebbe una sorta di catastrofe, 12 anni di lavori senza riuscire nemmeno a completare l’opera, con la penale di dover restituire milioni di euro di finanziamento all’Europa. Ma anche senza variante, i tempi sono stretti: tra ordini di materiale e realizzazione degli ultimi lavori richiesti e necessari, per chiudere in tempo serve un mezzo miracolo e forse nemmeno basterebbe.
Saranno i prossimi contatti tra ditta e comune a delineare il futuro del tunnel, sarebbe bello se qualcuno tra i dirigenti comunali spiegasse alla città al termine del confronto come mai si è aspettato l’ultimo momento prima di mostrare la documentazione e la progettazione del tunnel al provveditorato, e non lo si è fatto invece quando fu redatta l’ultima perizia di variante, due anni fa, rischiando ora di pregiudicare il completamento dell’intera opera. Fu l’amministrazione Ciampi a volere finalmente questo passaggio, che invece Foti e compagnia saltarono a piè pari, male istruiti dai dirigenti.
Tra le tante incertezze, il provveditorato ha invece chiarito definitivamente una serie di questioni: se il tunnel verrà mai aperto, al suo interno sarà vietata la circolazione ai pullman, la carreggiata verrà declassata e ristretta a 3 metri di larghezza e le auto quindi potranno circolarvi al massimo a 30 chilometri orari. Ma c’è davvero qualcuno che attende con ansia la conclusione di quest’opera?

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