Politiche sociali, “el segna semper lu”: sui bandi non c’è gara

Piano di zona, altro giro altra corsa. Venghino signori venghino,a chi piace vincere facile le porte del comune di Avellino sono spalancate, la regola è sempre quella: meno fai più acchiappi. Meno gente aiuti, più finanziamenti perdi, meno servizi eroghi e più bandi conquisti.

Così funzionano le politiche sociali nell’ambito di Avellino e il suo hinterland dalla nascita del piano di zona,  gli uffici del settore non possono permettersi di smentire mai la loro nomea. E così, dopo aver assegnato per l’ennesimo anno di fila, alla modica cifra di 160mila euro, la gestione dell’ufficio di piano sempre alla cooperativa Eco onlus di Scafati, come vi  abbiamo già raccontato nella puntata precedente, il dirigente del settore Luigi Cicalese, in continuità col suo predecessore Carmela Cortese, ha affidato alla cooperativa Ker di Torre Annunziata – anche qui sempre lei da anni, che fortuna vien da dire – il servizio di segretariato sociale (fondamentale nella programmazione dei servizi sociali dell’ambito) dal valore di 145mila euro in gettoni d’oro.

La Ker si garantisce altri 12 mesi, superando le altre tre offerte pervenute, dall’alto dei meriti raccolti negli ultimi anni. Quali? Spiace non potervelo raccontare ma nessuno può dirlo, visto che, come sapete, il piano di zona di Avellino non rendiconta mai le proprie opere ed azioni: è tradizione qui da noi.

Quello che si sa è che la maggior parte dei servizi non parte da anni, con la conseguenza che anziani, disabili, giovani, famiglie in difficoltà non ricevono sostegno e si disperdono milioni di euro di finanziamenti regionali.

Si attende da tempo la svolta con il via libera della società consortile, ma le beghe politiche del capoluogo hanno ritardato i tempi. Ora però il commissario Priolo ha convocato per martedì una nuova riunione del coordinamento, si spera possa essere la volta buona. Intanto però, la Ker e la Eco si sono aggiudicati un altro giro di giostra

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