“Quello di mio fratello? Per me si tratta di un omicidio”

Dura presa di posizione di Giliberto, fratello maggiore di Antonio Dello Russo. Ed ancora. “Non si può morire solo perchè non ci si ferma ad un posto di blocco”.

Il pensiero poi vola alla figlia di Antonio, una bambina di appena cinque anni: “Come possiamo farle capire che non ha più un papà. Io ho qualche anno in pù di cinque ed ancora non ho capito perchè mio fratello è morto”.

I familiari del 39enne di Mercogliano  – assistiti dall’avvocato Fabio Tulimiero – hanno presentato una denuncia in Procura ad Avellino. Un atto che si va ad aggiungere all’inchiesta avviata dai magistrati di piazzale de marsico. Due i carabinieri che risultano iscritti nel registro degli indagati.

Tanti i punti oscuri ancora da chiarire.

Bisognerà attendere le risultanze dell’esame autoptico svolto nel pomeriggio di venerdì scorso dal medico legale Elena Piciocchi, nominato dal pm intestatario del fascicolo Luigi Iglio, per capire quale è stata l’esatta dinamica del decesso di Dello Russo.

Dovranno essere completati gli accertamenti irripetibili, tra cui la perizia balistica, come dovrà essere ispezionata la vettura, la Fiat Bravo, sulla quale viaggiava Antonio, nella notte prima di imbattersi nella pattuglia dei carabinieri e forzare il posto di blocco.

Almeno due i colpi d’arma da fuoco che – così come emerso in maniera ufficiosa dali primi risultati dell’autopsia – hanno attinto il giovane ad un gomito ed alla gammba destra prima che la sua atuovettura si schiantasse contro un albero lungo la statale 7 bis nei pressi del cimitero di Mugnano del Cardinale.

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