I clan irpini cambiano pelle: ora fanno gola gli appalti

Gli intrecci con gli apparati burocratici, le infiltrazioni nella pubblica amministrazione: cambia pelle la camorra in Irpinia, lo rivela l’ultima relazione illustrada dalla Direzione investigativa antimafia alla Camera dei Deputati. Il capitolo sulla provincia di Avellino conferma gli assetti territoriali dell’ultimo periodo (le nuove leve del clan Genovese sulla città di Avellino e l’hintelard, i Graziano e i Cava tra Vallo di Lauro e Mandamento, i Pagnozzi alleati dei Casalesi in Valle Caudina) e descrive le nuove strategie messe in campo dai clan ed è questo il particolare che fa innalzare ancora di più l’asticella dell’allarme sul territorio provinciale. Accanto alle attività criminali consolidate come traffico di droga ed estorsioni, le cosche irpine “hanno saputo nel corso degli anni – scrivono dall’antimafia – intessere rapporti di reciproco interesse con le pubbliche amministrazioni: in poche parole infiltrazioni sia negli apparati politici che tra i cosiddetti colletti bianchi che sovrintendono gli appalti”.

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