Cellulari in carcere, sindacato Sappe denuncia: “Celle trasformate in call center”

Tensione sempre altissima nelle carceri irpine: a distanza di pochissimo tempo dal rogo dietro le sbarre ad Ariano Irpino che è costato un’intossicazione da fumo a ben nove agenti – nel penitenziario del Tricolle c’era stata qualche giorno prima anche una violenta aggressione con un poliziotto colpito con un estintore – ora i cinque telefonini cellulari rinvenuti e sequestri durante i controlli nelle celle e nelle zone detentive nel carcere di Avellino. A darne notiza il sindacato Sappe. “La polizia penitenziaria – scrive in una nota il segretario regionale Emilio Fattorello – che opera sotto organico anche nei settori nevralgici per la sicurezza come il “reparto colloqui” riesce a fare quello che può ma l’efficienza del servizio dipende soprattutto dal numero degli uomini in divisa impiegati e da adeguate strumentazioni che purtroppo non esistono. Così le celle – conclude Fattorello – diventano veri e proprio call center a disposizione del-la criminalità anche quella organizzata che può inviare messaggi ed ordini all’esterno nonostante lo stato detentivo”.

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