Isochimica: Avellino dice addio ai cubi di cemento amianto

Borgo Ferrovia e la città di Avellino dicono addio finalmente ai 497 cubi di cemento amianto custoditi da trent’anni all’interno dell’ex Isochimica. Al termine di un infinito iter burocratico, può partire il secondo step della bonifica superficiale, avviata grazie ai fondi messi a disposizione dalla Regione Campania.

Il settore ambiente del comune di Avellino ha infatti stipulato il contratto con il raggruppamento d’imprese aggiudicatario dell’appalto, composto da Simam spa, La Carpia, Mondo Ecologia, Castiglia, che nel giro di una settimana, al massimo dieci giorni, avvierà le operazioni di smaltimento dei cubi. A vuoto i ricorsi delle ditte escluse, la commissione di Piazza del Popolo ha confermato la correttezza dell’iter procedurale, mentre il Tar non ha accolto la richiesta di sospensiva della Ecobuilding, inoltrando il contenzioso alla Corte di Giustizia Europea. I tempi per entrare nel merito diventano lunghissimi, e Palazzo di Città ha deciso di tirare avanti nel frattempo, proseguendo con le attività di bonifica che l’intera città aspetta da un trentennio.

I primi cinquanta cubi di cemento amianto sono già stati smaltiti durante la prima fase della messa in sicurezza, quando furono abbattuti i due silos, divenuti il tristre simbolo dell’ex opificio, e tra i maggiori rischi, a causa della loro usura, di una possibile dispersione di fibre d’amianto nell’aria. L’altro grande pericolo è proprio costituito dai restanti 497 cubi, al cui interno sono stati rinchiusi, con una protezione di cemento, tonnellate di amianto. L’impresa si occuperà di portarli via da Borgo Ferrovia per smaltirli in una apposita discarica individuata nei pressi di Matera. Tre milioni e mezzo di euro il costo dell’intera operazione, che dovrebbe concludersi in 100 giorni.

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