Elezioni, De Mita rinuncia alla città ma si ricandida a Nusco

De Mita molla Avellino, ma non la politica. Gli ultimi fuochi alla vigilia della presentazione delle liste vengono sparati da Nusco, dove l’ex premier, irritato per la scelta di Cipriano, ha deciso di ritirare le sue truppe dal capoluogo, prosciugate a onor della cronaca da Maurizio Petracca. Niente De Mita ad Avellino dunque, un passaggio storico per la città, mentre l’ex segretario della democrazia cristiana tenterà certamente di conquistare ancora la sua Nusco. In caso di vittoria si tratterebbe di un clamoroso mandato bis alla veneranda età di 91 anni, che gli permetterebbe di mantenere la centralità in Alta Irpinia e nel progetto pilota.
Nel capoluogo invece è andato male il disperato tentativo di mettere in qualche maniera il bastone tra le ruote alla corsa di Petracca e Cipriano. Il leader di Mai Più è riuscito ala fine a tenere fuori dalla porta De Mita quindi, ma non i demitiani purosangue, presenti a iosa nella lista messa in piedi da Maurizio Petracca, di cui faranno parte Modestino Verrengia, Alberto Bilotta, Nicola Giordano e due acquisti dell’ultimo minuto, Enza Ambrosone e Carmine Montanile. Con loro a sostegno di Cipriano ci sarà anche il nuovo Pd di Poppa e Iacovacci. Il rinnovamento annunciato da via Tagliamento parte da loro, inseriti nella lista ufficiale del Pd, accanto a Franco Russo e Ida Grella per Enzo De Luca, Maurizio Giovanniello per la D’Amelio, Antonio Iannaccone per la componente De Stefano. Trova spazio anche Gargani, che piazza Angelo Reale in una delle civiche dello stesso Cipriano.

Gianluca Festa, Livio Petitto, il parlamentare Umberto Del Basso De Caro e Angelo D’Agostino formano invece l’altro centrosinistra, quello della libertà e della novità (lo si intuisce al volo dai nomi in campo…), correndo contro il simbolo del loro stesso partito che hanno rappresentato, migliaia di tessere online stanno lì a dimostrarlo, fino all’altro giorno.

A chiudere il quadro la sinistra, capeggiata da Amalio Santoro, sostenuto dal gruppo Si Può e Rifondazione Comunista e dagli ex amministratori Pd Paolo Foti e Antonio Gengaro

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