Treni Avellino-Napoli: doppie corse, doppia farsa

Lo aveva promesso e annunciato proprio ai nostri microfoni, oggi Luca Cascone, il consigliere regionale con delega ai trasporti, ha mantenuto gli impegni. I collegamenti ferroviari tra Avellino e Napoli raddoppiano, la Regione ha deciso di inserire un’altra coppia di corse per favorire i viaggiatori avellinesi. Ma a vedere tempi e orari, la nuova programmazione sa tanto di presa in giro.

I due nuovi treni, che partiranno a settembre, secondo le notizie che arrivano direttamente da Ferrovie dello Stato, son infatti i seguenti: si parte da Napoli, e non da Avellino, alle ore 12.44, per arrivare nel capoluogo irpino alle 14.20, si riparte da Borgo Ferrovia alle 14.35 per ritornare a Napoli alle 16.05. Due treni diretti, senza fermate intermedie, ma nonostante tutto il tempo di percorrenza è di un’ora e mezza.

Ora, a chi servono questi treni? Non certo ai pendolari avellinesi, orari e tempi non coincidono affatto con ingressi e uscite di uffici e scuole. E dunque non possiamo non dedurre che una tale programmazione possa servire solamente a Palazzo Santa Lucia per dimostrare ancora una volta che nonostante i loro sforzi, insistere coi treni ad Avellino è inutile, visto che non ci sono nè ci saranno passeggeri. Conseguenza naturale, data la programmazione lanciata: Avellino oggi si ritrova con due treni per i pendolari che ci mettono un’ora e quarantadue minuti, e ora altri due treni all’ora di pranzo. Per obbligo di verità, non è solo colpa di Napoli, che quantomeno ha il merito di aver rilanciato la stazione di Avellino: da quando Cascone ha annunciato la nuova programmazione i sindaci interessati, Mario Bianchino e Michele Vignola, non si sono degnati di interessarsi minimamente della questione, lasciando che la Regione programmasse come meglio gli pareva.

Avellino ha quel che si merita dunque, dato l’appiattimento della rappresentanza politica, che ancora oggi non ha messo in chiaro che su Codola non può esserci una doppia opzione a vantaggio della nostra provincia, come vorrebbe venderci Rfi, ma solo la bretella rappresenterebbe un deciso passo in avanti; mentre la stazione di interscambio, che costringerebbe i pendolari avellinesi a scendere dal treno e attendere dieci minuti l’arrivo del prossimo regionale, sarebbe un’altro tentativo a perdere, un regalo invece ai passeggeri di Nocera e dintorni.

C’è ancora tempo per cambiare le cose, sia per Codola che per i nuovi treni per Napoli, ma è ora che l’Irpinia si faccia sentire: altrimenti chi è causa del suo male pianga se stesso, e continui a prendersi il pullman

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