Sidigas, l’istanza di fallimento è per oltre 60 mln di euro di debiti. E la procura indaga su presunti illeciti contabili

Oltre sessanta milioni di euro di debiti, di cui più di dieci nei confronti dell’erario per imposte, IVA e accise non versate. E’ questa la cifra monstre da cui De Cesare dovrà cercare di salvarsi il prossimo 12 luglio, giorno dell’udienza fallimentare fissata presso il tribunale di Avellino in sede civile.
I numeri, già circolati nei giorni scorsi in via ufficiosa, trovano conferma nella sommatoria dei crediti vantati dai vari fornitori della Sidigas che compongono l’istanza fallimentare che verrà discussa davanti al giudice. Tra i creditori risulta anche lo Stato, che vanta oltre dieci milioni di euro di credito, derivanti dal mancato pagamento delle imposte da parte della Sidigas. L’ accertamento è stato definito dai militari della guardia di finanza di Avellino, entrati in azione a seguito di verifiche richieste dal sostituto procuratore Vincenzo D’Onofrio, che ha ricevuto una segnalazione dal giudice Grasso in merito a presunte irregolarità di bilancio. Squilibri finanziari che hanno determinato una condizione di insolvibilità per la società, venuti fuori a seguito di un contenzioso milionario con Eni che si protraeva dal 2009. I controlli delle fiamme gialle avrebbero appurato i mancati versamenti nei confronti dell’erario, da qui la richiesta di fallimento avanzata anche dalla Procura della Repubblica, che si va a sommare a quella degli altri creditori. Non solo, le fiamme gialle avrebbero anche acclarato un disallineamento nelle operazioni contabili della società di distribuzione del gas, una serie di irregolarità in bilancio che ha portato la procura a procedere con le indagini per valutare ipotesi di reato che vanno dal falso in bilancio alla bancarotta. Ma prima di fare qualunque tipo di valutazione, si dovrà attendere l’esito dell’udienza del 12 luglio, in cui De Cesare sarà chiamato a presentare un piano di rientro che soddisfi i creditori e fornire chiarimenti rispetto alla situazione finanziaria della sua società.
Nel frattempo, vista la spada di Damocle che pende sulla Sidigas, il patron ha deciso di mettere in salvo Us Avellino e Scandone per non farle travolgere da un eventuale fallimento della ‘casa madre’: ecco perchè è scattata la caccia all’acquirente, a cui De Cesare sarebbe intenzionato a cedere entrambe le squadre a titolo gratuito pur di salvarle. Un’operazione che De Cesare ha preso in considerazione solo durante questi giorni visto che la notifica dell’udienza per l’istanza fallimentare è pervenuta nel suo ufficio a Napoli appena lo scorso 20 giugno: ma i problemi della società non potevano non essere già noti da tempo a Mr Sidigas

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