Scuola: il Tar dà ragione a De Luca, scarsa partecipazione alla protesta di Avellino
Il Tar rigetta il ricorso contro la decisione di De Luca di chiusura delle scuole per due settimane con l'obbligo della didattica a distanza. La manifestazione dei genitori e studenti di Avellino va praticamente deserta. Una trentina di persone tra genitori e studenti
Scuole chiuse in Campania, il tar respinge il ricorso presentato da alcuni genitori contro l’ordinanza 79 del governatore De Luca che sospende la didattica in presenza nelle scuole primarie e secondarie della regione fino al 30 ottobre. Il tribunale amministrativo ha fissato per la trattazione collegiale la camera di consiglio del 17 novembre. Intanto con i decreti numero 1921 e 1922 i giudici amministrativi hanno respinto i ricorsi rilevando tra l’altro che la Regione ha “esaurientemente documentato l’istruttoria sulla base della quale ha inteso emanare la gravosa misura sospensiva; dando conto, in particolare, quanto alla idoneità della misura adottata, della correlazione tra aumento dei casi di positività al Covid-19 e frequenza scolastica (verificata non solo limitatamente alla sede intrascolastica, ma anche con riguardo ai contatti sociali necessariamente “indotti” dalla didattica in presenza), nonché della diffusività esponenziale del contagio medesimo”.
Una pronuncia, quella del tar Campania, che non ha fermato il flash-mob dei genitori irpini che si sono ritrovati davanti all’istituto comprensivo di borgo ferrovia ad Avellino per chiedere a gran voce la riapertura delle scuole.
“Noi continuiamo a ritenere non giusto il provvedimento del governatore De Luca – esordisce Nadia Matarazzo, una delle rappresentanti delle mamme – perchè blocca l’attività scolastica. La didattica a distanza non è idonea a bambini che frequentano la scuola primaria e secondaria. Senza contare che per quanto ci riguarda non ci sono i presupposti nella nostra provincia in questo momento per fare didattica a distanza”. Le fa eco Raffaella Festa, altra rappresentante delle mamme: “Ditemi quali possono essere i caratteri simili tra le realtà territoriali di Greci, Monteverde e Napoli. Hanno fatto con molta facilità ordinanze per istituire le ‘zone rosse’ non si riesce a comprendere perchè con altrettanto raziocinio non sono stati portati all’attenzione gli istituti scolastici che hanno operato in maniera responsabile”
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