Infiltrazioni camorristiche, il governo scioglie il consiglio comunale di Pratola Serra

La decisione del Consiglio dei Ministri su proposta della Lamorgese dopo gli approfondimenti della commissione antimafia. Comune commissariato per 18 mesi. Si chiude nel peggiore dei modi l'era dei fratelli Aufiero, per ora nessuna dichiarazione dai due ex sindaci. L'opposizione: "Abbiamo sempre denunciato appalti e situazioni poco ortodosse, spiace per il nome del comune: grave danno di immagine per Pratola"

Comune sciolto per infiltrazioni camorristiche, finisce nel peggiore dei modi l’era degli Aufiero alla guida di Pratola serra. E’ stato il Consiglio dei Ministri a deliberare lo scioglimento del consiglio comunale, dietro la proposta del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.

I motivi, per ora ancora riservatissimi, sono contenuti nella relazione della commissione d’accesso che un anno fa venne insediata dall’allora prefetto di Avellino Maria Tirone all’interno del comune. La triade della commissione, guidata dal capitano Domenico Signa, comandante della stazione dei carabinieri di Mirabella, dopo i primi tre mesi di certosini controlli e verifiche su bilanci e appalti gestiti dalle amministrazioni dei fratelli Aufiero, richiese altri tre mesi di proroga, facendo intuire che la situazione meritasse più di un approfondimento.

La relazione, consegnata al nuovo prefetto di Avellino Paola Spena, è stata poi inoltrata al Viminale: il ministro Lamorgese ha ravvisato che ci fossero tutte le condizioni per sciogliere il consiglio comunale, a causa di evidenti ingerenze della criminalità organizzata nell’attività amministrativa. E il Consiglio dei Ministri guidato dal premier Giuseppe Conte ha ratificato dunque la decisione.

Cade dunque l’intero consiglio di Pratola serra, che ora vivrà un periodo di commissariamento di 18 mesi prima di ritornare a nuove elezioni. E’ la prima volta che un comune della provincia di Avellino al di fuori della zona del Vallo di Lauro viene sciolto per infiltrazioni camorristiche, un inquietante segnale di allarme, che arriva a un anno di distanza dalla maxi inchiesta della Dda sul Nuovo clan Partenio.

Sgomenti i cittadini del paese, che la settimana scorsa avevano assistito alle perquisizioni in comune e nelle abitazioni degli amministratori per il caso della scuola elementare: in paese, tra i bar, c’è chi si divide tra lo sconcerto e chi dà la colpa all’opposizione per aver presentato negli anni una serie di denunce che poi hanno portato ai controlli; ieri sera invece qualcuno, appresa la notizia dello scioglimento del comune, ha invece sparato fuochi d’artificio per esultare.

L’ormai ex sindaco Emanuele Aufiero questa mattina si è recato lo stesso in municipio, ma non ci ha voluto ricevere nè concedere interviste, no comment anche per il fratello Antonio, sindaco durante la consiliatura precedente e proprio recentemente, nonostante le varie indagini e i processi che lo interessano, candidato per le regionali da Forza Italia, una scelta del neo coordinatore provinciale Fulvio Martusciello.

Gerardo Galdo, ex vicesindaco e poi diventato capo dell’opposizione, negli anni ha sporto varie denunce sull’operato dell’amministrazione Aufiero. Ecco il suo commento:

 

Questa la nota del Viminale:

“Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’ interno Luciana Lamorgese, tenuto conto che, all’esito di approfonditi accertamenti, sono emerse forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata che compromettono il buon andamento dell’azione amministrativa, ha deliberato lo scioglimento del Consiglio comunale di Pratola Serra, a norma dell’articolo 143 del T.U. sull’ordinamento degli enti locali affidandone la gestione ad una Commissione straordinaria per un periodo di diciotto mesi”.

 

 

 

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