Il nuovo Dpcm, i commercianti irpini: “Si va alla catastrofe”

Confcommercio e associazioni cuochi: in questa fase chiuderà battenti il 70% dei ristoranti della provincia di Avellino

Cassa integrazione, ma soprattutto indennizzi che arriveranno per il tramite dell’agenzia delle entrare direttamente sui conti correnti. E poi: credito di imposta per le locazioni, cancellazione della rata Imu di dicembre e aiuti alla filiera alimentare. Sono queste le misure previste dal governo per sostenere i due settori particolarmente colpiti dalla nuova stretta. Gli indennizzi: importi che vanno ancora quantificati, ma si lavora perché arrivino il più presto possibile. “Pensiamo che l’agenzia delle Entrate possa erogare questi contributi già entro metà novembre, forse persino entro l’11 novembre, perché ci sarà lo stesso meccanismo già autorizzato per il vecchio fondo perduto. Quindi tutti quelli che hanno già fatto domanda per questi contributi lo riceveranno in automatico”. È quanto anticipa dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri a proposito delle misure dei ristori per le categorie interessate dal nuovo Dpcm. Sarà di importo superiore a quello ricevuto la volta scorsa – ha precisato ancora Gualtieri – perché sappiamo che anche i mesi scorsi sono stati mesi difficili e quindi sarà una quota un po’ superiore. Dovrebbero essere circa 350mila le imprese interessate. Stando alle previsioni dei tecnici che stanno lavorando al nuovo decreto, la dote per la nuova proroga fino al 31 gennaio degli ammortizzatori sociali e per gli indennizzi a fondo perduto oscilla, al momento, tra i 5 e i 7 miliardi.

Il 70% dei ristoranti di Avellino e provincia, almeno un bar su due. Una catasfrofe, numeri devastanti. Abbiamo provato insieme alla associazioni di categoria a stimare l’impatto delle nuove misure restrittive sulle attività commerciali che operano sul territorio irpino. Confcommercio parla senza mezzi termini di “disastro” dal quale la stragrande maggioranza dei locali legati alla sommini-strazione sta optando in questa per la chiusura anche perché alle disposizioni nazionali si aggiungono quelle ancora più stringenti della regione.

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