Chiusure alle 18 di bar e ristoranti, il mondo del vino teme tracollo fatturato

Dal Consorzio irpino di tutela sos alla regone Campania: servono misure a sostegno del settore

Nuova tegola sulle eccellenze irpine dopo la ripresa registrata prima con la “fase due” e poi con i mesi estivi. La chiusura alle 18 dei bar, ma soprattutto dei ristoranti, potrebbe costare molto caro alle perle del nostro comparto vitivinicolo che sono legate al circuito Horeca, dunque in larga misura a ristorazione, grandi eventi e locali di somministrazione. Il lockdown ha già presentato il suo conto: ogni anno in provincia di Avellino si sfornano in media 10 milioni bottiglie. Marzo, aprile e parte di maggio avevano fatto segnare un calo del fatturato annuale del 40%: danno stimato, almeno 30 milioni di euro. Tra giugno, luglio, agosto, settembre e parte di ottobre ci sono stati importanti segnali di ripresa: a seconda delle etichette, il volume d’affari rispetto allo stesso periodo del 2019 è schizzato in avanti del 10/20%.
Adesso lo stop determinato dalle nuove misure restrittive. Ragion per cui dal Consorzio tutela vini d’Irpinia di comune accordo con gli altri 4 consorzi campani, è partito l’sos alla regione. In una missiva si chiedono azioni a sostegno del settore.

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