Cu.Pa. l’Irpinia che parte dal paesaggio visto come infrastruttura

Un parco culturale come possibile azione di riattivazione delle aree interne, questo è il progetto di quattro irpini che hanno appena concluso il Master di II livello in Architettura

Per Maria Barrasso, Marina Giangrieco Andrea Lo Conte e Antonio Sena si è appena concluso il percorso cominciato un anno fa con il dipartimento di Architettura della Federico II di Napoli per il Master di II livello: Arint, che in dialetto sappiamo, vuol dire dentro ma nello specifico si tratta di un progetto per le Aree Interne partendo dall’ideale ricostruzione dei piccoli paesi.

I quattro irpini per la tesi finale hanno presentato Cu.Pa. il Cultural Parch della Valle dell’Ufita e delle Valli d’Ansanto.

Un parco senza confini che segue le vie dell’acqua, della storia e della cultura di questo territorio Cu.Pa. si propone di essere un’esperienza di turismo di comunità e vuole essere un sistema di promozione territoriale. L’obiettivo è valorizzare spazi aggregativi e ricettivi, antiche vie di pellegrinaggio, iniziative culturali e tradizioni radicate nella cultura e nella religiosità popolare.

Una riscoperta fatta a passo d’uomo tra i sentieri, le colline, i corsi d’acqua, le rovine antiche e moderne di un territorio che partendo dal sito delle Mefite si dispiega a nord-est verso la Valle Ufita e a sudovest nelle Valli d’Ansanto.

“La mappatura delle emergenze, intese come punti di interesse, dell’area ci ha convinti a perseguire  sulla strada che avevamo immaginato: un parco culturale che potesse mettere a sistema tutte le piccole realtà presenti” spiegano gli allievi del master.

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