De Luca conferma tutto: “Didattica a distanza”. I presidi dissentono, i prof con il governatore
A stretto giro la nuova ordinanza che ricalcherà il dispositivo in vigore
Non c’è colorazione identificativa della gravità della situazione che tenga, in Campania le scuole continueranno a rimanre chiuse. Il presidente De Luca conferma la disposizione già in vigore da oltre 20 giorni: asili nido e infanzia fermi, didattica a distanza per tutto il resto.
“Il governatore persevera. A tre settimane non mi sembra ci siano state significative variazioni. Questo dimostra che la scuola non è un luogo di contagi” – dice Francesco De Rosa, presidente regionale dell’Associazione nazionale presidi. “Ci si infetta all’esterno. Così facendo – aggiunge – si rischia l’analfabetismo funzionale, per i nostri ragazzi cresce ogni giorno di più un divario formativo irrecuperabile. De Luca faccia tornare a scuola almeno i bimbi dell’infanzia e le prime due classi della primaria“. Sulla sponda opposta i sindacati del personale scolastico. “Non ci sono le condizioni per garantire la sicurezza degli operatori e degli studenti. Tutta colpa dei ritardi di regione e governo“ – avverte Erika Picariello della Cgil. “La situazione sanitaria è grave, non possiamo riapre le scuole anche perché su tutto il resto, mi riferisco ai trasporti, nulla è cambiato” – aggiunge Salvatore Bonavita della Cisl. Possibilista, invece, la Uil. “Possiamo pensare di riaprire le scuole – fa notare Tonino D’Oria – a patto di puntuali verifiche su protocolli e misure preventive anti contagio”.
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