Processo Nuovo Clan Partenio, Festa: “Non ci costituiremo parte civile”
Il sindaco Festa si tira indietro e non fa costituire il comune di Avellino parte civile al processo contro il Nuovo Clan Partenio. "La nostra risposta sulla legalità la diamo ogni giorno, non siamo secondi a nessuno su questo punto e anzi possiamo dare lezioni a molti" la sua giustificazione
Processo contro il Nuovo Clan Partenio, il comune di Avellino non si costituisce parte civile. L’amministrazione Festa si tira indietro e non chiederà per conto della comunità che rappresenta il risarcimento danni, sia morali che materiali, nei confronti del clan che per anni, come riportano le carte delle indagini messe assieme dalla Dda di Napoli, ha vessato la cittadinanza avellinese a suon di usura, violenza ed estorsioni, fino a compiere attentati che fecero piombare nella paura l’intero capoluogo.
Una possibilità fornita dalla legge e solitamente colta dalle pubbliche amministrazioni quando si tratta di processi contro la criminalità organizzata, ma nè il sindaco di Avellino nè il suo collega di Mercogliano Vittorio D’Alessio, alla guida del comune che ospitava la base degli appartenenti al clan guidato dai fratelli Galdieri, nè nessun altro primo cittadino irpino hanno deciso di sfruttarla, rinunciando a lanciare, e diventa difficile comprenderne il motivo, un netto segnale di distanza e dissociazione dalle attività criminali del Nuovo Clan Partenio.
E così il processo, che partirà domani, non vedrà a supporto della procura napoletana la comunità irpina. Festa si giustifica così (l’intervista nel video)
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