Polveri sottili, sforamenti record senza controllo: ma tutto tace

E' sempre più allarme smog nel capoluogo. Polveri sottili ormai fuori controllo. Otto giorni consecutivi di sforamenti, doppiato il numero consentito in un anno. L'unica ordinanza del sindaco Festa non viene nemmeno fatta rispettare. E Nessun altro provvedimento preso: Avellino stacca tutti gli altri capoluoghi campani per inquinamento

Opacimetro, chi era costui? Si può riassumere tutto qui l’immobilismo del comune in merito al problema ambientale e delle polveri sottili. Otto giornate consecutive di sforamenti, il totale arrivato a 69 dall’inizio dell’anno, cioè il doppio rispetto al consentito, Avellino di gran lunga il capoluogo di provincia campano più inquinato, mai arrivato a tale soglia di rilevamenti nefasti nella sua storia.

Sempre più veleni nell’aria e l’amministrazione Festa fa praticamente spallucce. I provvedimenti del sindaco sono fermi allo scorso febbraio, quando il primo cittadino spostò il terminal bus da piazza Macello allo stadio e firmò la prima e unica ordinanza sul punto, che consisteva nel prevedere l’abbattimento dei fumi da camini e stufe a pallet, divieto di roghi agricoli e controlli sugli scarichi delle auto con l’opacimetro, lo strumento di rilevazione di cui non si conosce nè la forma nè l’esistenza. Un’ordinanza rimasta applicata solo sulla carta, dato che i controlli in merito non sono mai stati effettuati, con i risultati che ne sono conseguiti, tanto che in una recente intervista su Orticalab anche l’assessore all’ambiente Giuseppe Negrone si è scagliato contro il comandante della polizia municipale Michele Arvonio.

Non solo, al lievitare degli sforamenti, il sindaco non ha ritenuto opportuno prendere ulteriori provvedimenti. Stracciato il protocollo Priolo, considerato inadeguato nonostante avesse individuato misure comuni con i sindaci dell’hinterland e trovato l’approvazione anche della prefettura, nell’arco di un anno e mezzo da primo cittadino Festa, nato politicamente sotto la bandiera dei Verdi, non è riuscito a trovare soluzioni per l’inquinamento e nè, oggettivamente, le ha cercate con grande assiduità.

L’opposizione in merito ha già presentato un esposto in procura, ma che il caso finisca in un aula del tribunale segna una sconfitta per tutti, in primis per i cittadini che continuano, a prescindere dalle responsabilità, a respirare veleni pregiudicando la propria salute. La commissione ambiente del comune ha preparato in merito un nuovo protocollo (ancora da portare in aula e da approvare), ma è necessario il coinvolgimento degli altri primi cittadini e un maggior controllo della municipale nel far rispettare i divieti. E serve soprattutto, fare presto

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