Dopo la bufera, anche D’Alessio ci ripensa: Mercogliano parte civile nel processo contro il clan

Il sindaco Vittorio D'Alessio comunica ai cittadini che costituirà il comune parte civile nel processo contro il Nuovo Clan Partenio

Dopo la bufera mediatica, come il collega di Avellino Gianluca Festa anche il sindaco di Mercogliano Vittorio D’Alessio ci ripensa e ha deciso di voler costituire parte civile il suo comune nel processo contro il Nuovo Clan Partenio.

Il procedimento giudiziario dovrebbe cominciare, dopo due rinvii, il prossimo 20 novembre. Proprio questo doppio slittamento ha concesso a D’Alessio, come a Festa, la possibilità di potersi ancora costituire; se il procedimento fosse invece già iniziato, secondo le date fissate in un primo momento dai giudici del tribunale di Avellino, Mercogliano e Avellino non avrebbero potuto lanciare questo segnale contro il clan che, dalle ricostruzioni della Dda di Napoli, ha operato, anche con azioni violente, in entrambi i due comuni. A Mercogliano vivevano tra l’altro i due presunti boss, Pasquale e Nicola Galdieri, e proprio recentemente è stato arrestato anche quello che è considerato dagli inquirenti il loro uomo di fiducia, Beniamino Pagano, anche lui residente nel comune dell’hinterland avellinese.

Il commento del Sindaco Vittorio D’Alessio a margine della decisione di stamattina: “Come già preannunciato nei giorni scorsi, ho deciso, in accordo con la Giunta, che il comune di Mercogliano si costituirà parte civile nel processo a carico dei presunti promotori e componenti del c.d. clan Partenio. La decisione rispecchia il costante e quotidiano impegno rivolto alla riaffermazione della legalità e della tutela dell’ordine pubblico, a garanzia di una costante attività finalizzata al progresso ed al benessere della comunità che guido. Sono convinto più che mai che la legalità si pratica e non si predica, è fatta di azioni che, concretamente, ogni giorno, attraverso la trasparenza e l’imparzialità dell’azione della pubblica amministrazione, tracciano il percorso di rinascita e sviluppo della città. Sulla scelta di costituzione di parte civile abbiamo ragionato ampiamente, anche con i nostri avvocati, perché non volevamo rischiare di scivolare in scelte affrettate e solo di facciata, in linea con il nostro preferire le azioni più che le spettacolarizzazioni. Alla fine abbiamo deciso di costituirci perchè abbiamo valutato ogni aspetto della questione ed all’unanimità siamo stati concordi ad imboccare questa strada, anche per sgomberare il campo da equivoci e possibili fraintendimenti.”

I commenti sono chiusi.