Non solo Mercogliano: anche Avellino e Monteforte parte civile contro il Nuovo Clan Partenio

I sindaci costituiscono parte civile nel processo le loro comunità

Dopo la bufera mediatica, i primi cittadini di Avellino e Mercogliano ritornano sui loro passi e cambiano idea, decidendo di costituire parte civile i comuni che rappresentano nel processo contro il Nuovo Clan Partenio, che dopo due rinvii dovrebbe cominciare domani.

Non solo, in extremis a loro si è aggiunto anche il sindaco di Monteforte Costantino Giordano, che tra l’altro era stato tirato in ballo in una intercettazione dell’inchiesta, in quanto uno dei figli del boss Amedeo Genovese aveva riportato i saluti del primo cittadino al padre detenuto in carcere.

Poco importa se è servita una sorta di sommossa da parte della società civile per richiamare al proprio ruolo i sindaci, che hanno dunque deciso di lanciare un ottimo segnale alla loro cittadinanza, nei confronti dell’operato di un clan che ha imperversato, secondo quanto ha ricostruito l’inchiesta della Dda, in tutta la provincia di Avellino. estorsioni e usura, cittadini vessati e impauriti, e non solo: nelle carte dei procuratori antimafia anche l’interesse negli appalti pubblici. Doverosa dunque una presa di posizione da parte dei sindaci, soprattutto dei comuni più interessati, anche se mancano all’appello altri primi cittadini, sul punto purtroppo piuttosto silenti.

Ieri è arrivata la delibera di giunta da parte del comune di Mercogliano, annunciata dal sindaco D’Alessio in un primo tempo restio ma oggi convinto di aver fatto la scelta giusta: d’altra parte proprio nel suo paese, a Capocastello, vivevano i presunti capi del Nuovo Clan Partenio, e proprio recentemente è stato tratto in arresto, per l’inchiesta sulle aste giudiziarie, anche l’uomo di fiducia dei fratelli Galdieri, Beniamino Pagano, sempre residente a Mercogliano.

Anche il comune di Monteforte ha deliberato in giunta la costituzione di parte civile: “Ritengo che questo atto in un simile processo costituisca un imperativo categorico per qualsiasi istituzione democratica che ha il dovere morale di alzare un argine contro ogni forma di criminalità organizzata”, le parole in merito del vicesindaco Martino Della Bella.

Infine questa mattina ha dato seguito all’annuncio anche l’amministrazione Festa, che in un primo momento non aveva invece ritenuto necessario l’atto di costituzione. “Pratichiamo la legalità tutti i giorni”, fu la giustificazione del sindaco Festa, che ritornando indietro sulla sua decisione ha aggiunto finalmente un’atto vero e proprio rispetto alle buone intenzioni

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