Dad, lockdown, paura: bambini e adolescenti le vittime innocenti

L’allarme del comitato Unicef di Avellino nel giorno in cui si celebra la giornata internazionale dei diritti dell’infanzia

Botte e vessazioni, episodi di violenza domestica che si sono ripetuti in maniera allarmante già durante il primo lockdown e che si ripetono ancora oggi con le misure restrittive relative alla seconda ondata: tutta colpa di genitori problematici costretti a stare in casa perché in cassaintegrazione o perché le loro attività sono ferme. Ancora: padri e madri alle prese con nevrosi scatenate dalla didattica a distanza. Appunto, lezioni in presenza sospese: bimbi e adolescenti penalizzati dalla nuova forma di istruzione digitale che determina sia un divario formativo irrecuperabile e che un distanziamento, questo sì sociale, perché non tutti hanno una connessione veloce e strumenti informatici adatti. I nostri figili, le vittime celate della pandemia. A lanciare l’allarme è anche il comitato Unicef di Avellino nel giorno in cui si celebra la giornata internazionale dei diritti dell’infanzia.

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