Cenone e pranzo di natale, da chef e ristoratori appello per l’asporto

Esercenti e professionisti: "Per noi potrebbe essere un'ancora di salvataggio"

“Ordinate da noi le pietanze per cenone e pranzo di Natale. Solo così si potrà dare un sostegno concreto ai ristoranti e spingere qualcuno a riaprire battenti durante le festività”. L’appello è del presidente dell’associazione cuochi campani, Luigi Vitiello. Al di là dei possibili allentamenti delle misure restrittivi e delle modifiche alla classificazione di rischio, appare impensabile rivedere clienti al tavolo o sale con un numero degno di avventori. “L’asporto come ancora di salvataggio – spiega il professore Vitiello – alla luce anche del positivo trend registrato negli anni scorsi”.
“Tu abbellisci casa alle pietanze pensiamo noi”, uno slogan che ha funzionato come conferma il numero uno degli chef campani. “L’anno scorso era di moda, quest’anno diventa di necessità – precisa sempre Vitiello – più dell’80% dei locali ha dovuto gioco-forza abbassare la saracinesca. Dipendenti in cassa integrazione, i ristori del governo coprono le spese vive, ma senza introiti ai ristoratori non restano nulla. Ecco perché lanciano oggi un accorato appello: sotto con le prenotazioni, darebbero un po’ di ossigeno ad un settore in ginocchio”.

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