L’attesa per il superbonus frena l’edilizia

Emerge dal rapporto Cresme-Camera dei deputati

L’annuncio del superbonus ha bruscamente frenato gli interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica per i quali sono tuttora vigenti detrazioni fiscali del 50 e del 65%. Emerge dal rapporto Cresme-Camera dei Deputati, presentato ieri a Montecitorio. In 22 anni di bonus per il recupero del patrimonio edilizio è la seconda volta che si verifica un calo delle domande: allo stato attuale siamo ad un meno 14%. Un dato non ha poco visto e considerato che le attività di manutenzione straordinaria collegate alle detrazioni fiscali rappresentano quasi la metà dell’intero mercato della ristrutturazione edilizia. In generale, dalle stime del rapporto emerge che gli incentivi fiscali per il recupero edilizio e per la riqualificazione energetica hanno interessato dal 1998 al 2020, oltre 21 milioni di interventi. In 22 anni le misure di incentivazione fiscale hanno attivato investimenti pari a oltre 346 miliardi di euro. Il dato a consuntivo per il 2019 indica un volume di investimenti pari a 28.762 milioni di euro veicolati dagli incentivi fiscali per il recupero edilizio, la riqualificazione energetica, la riduzione del rischio sismico e la riqualificazione delle facciate (la previsione elaborata nel rapporto dello scorso anno per il 2019 era stata di 28.963 milioni di euro).

Nel 2020, a causa della crisi pandemica, la previsione costruita a partire dai dati dei primi 9 mesi dell’anno porta a stimare questo valore in 25.105 milioni di euro, con una flessione del 12,7% rispetto al 2019. L’analisi dei dati mensili, che rendicontano i pagamenti per i lavori effettuati, evidenzia che la flessione causata dalla pandemia è durata cinque mesi, da aprile ad agosto, con picchi di riduzione rispetto allo stesso periodo del 2019 toccati a maggio (-57,9%) e giugno (-42,6%); mentre con settembre l’attività è tornata crescere del +6,5%.

Infine, il Rapporto dedica una specifica attenzione all’impatto potenziale sul mercato del Superbonus 110% introdotto nel 2020, per il quale è stata elaborata una prima stima sugli importi aggiuntivi (nell’ipotesi del mantenimento della norma attualmente vigente) di 2.421 milioni di euro, tutti nel 2021, e, nell’ipotesi di un prolungamento dei benefici a tutto il 2022, di 8.069 milioni di euro, dei quali 1.614 nel 2021 e 6.455 nel 2022.

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