Nessuno vuole la piscina comunale, Luongo: “Rimoduleremo il bando”
Nessuna delle sei società inizialmente interessate (tra cui quelle di D'Agostino e Scozzafava) ha presentato l'offerta per gestire la piscina comunale. Canoni troppo alti. L'assessore Luongo non demorde: "Rimoduleremo il bando"
Nessuno vuole la piscina comunale, almeno a queste condizioni. Alla richiesta di offerta avanzata dal comune di Avellino, che qualche settimana fa era rientrato in possesso del bene concludendo la procedura di sgombero nei confronti del gruppo Cesaro, non ha risposto nessuna delle sei società che in un primo momento invece avevano manifestato il loro interesse, tra cui le imprese sportive di Dino Scozzafava e di Angelo Antonio D’Agostino.
I prezzi dei canoni e di gestione molto alti fissati da palazzo di città, prevista una quota da 25mila euro da versare ogni mese per poter risarcire il debito che il comune ha con il credito sportivo, e i tempi incerti in piena pandemia per un investimento così oneroso hanno frenato gli interessati.
La piscina, chiusa dallo scorso giugno, rischia di rimanere l’ennesimo contenitore vuoto della città: per evitarlo l’amministrazione sta pensando di pubblicare un nuovo bando ma rimodulando e riabbassando le quote richieste
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