Scuola: nodo rientro, la tensione continua a salire

I sindacati chiedono un ritorno in classe a tappe

Un ritorno in classe che sia sicuro, ma soprattutto definitivo perché una nuova interruzione sarebbe troppo pesante. Appello delle organizzazioni di categoria a prefetto, sindaci e regione. La tensioni in questi giorni cresce. Cgil, Cisl e Uil chiedono certezze sullo screening di massa preventivo (tamponi rapidi per il personale scolastico, gli alunni e i loro familiari sul modello di quanto già avvenuto nelle scorse settimane e prima del 24 settembre). Occorre avere garanzie sulla diversificazione degli orari di ingresso e uscita, su capienza e disponibilità dei mezzi di trasporti. Meglio sarebbe – ritengono i tre segretari provinciali Picariello, Bonavita e D’Oria – programmare un ritorno a tappe: prima i più piccoli di infanzia e primaria, poi la scuola media e solo dopo le superiori, ma non a classi intere, magari come si è fatto ad inizio anno: a quote, 50% al massimo 75% in presenza, il resto a casa in didattica a distanza. E questo sarebbe anche l’orientamento della regione: rientro definito da un cronoprogramma, i primi a rimettere piede a scuola il 7 gennaio, gli ultimi il 24.

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