Metro leggera, finora ci hanno guadagnato solo i tecnici: è tempo di far luce

Le ultime incoraggianti notizie che arrivano sulla metro non cambiano il quadro. A breve dovrebbe ripartire l'ultimo lotto da un milione di euro di lavori, ma fino ad oggi ne sono stati spesi 25 senza vedere l'opera in funzione, e sono passati 20 anni. Mentre la comunità continua a pagare la manutenzione di un servizio che non c’è, gli unici ad aver finora goduto di lauti incentivi sono i tecnici del comune. Cosa c’è che non va? Le carte sono a posto? Chi controlla i controllori?

Metro leggera, sta per partire l’ultimo milione di euro di lavori. Qualcosa finalmente inizia a muoversi, grazie al protocollo d’intesa firmato dall’amministrazione Festa con l’Air per la gestione dell’opera. Assicurare un futuro all’infrastruttura era una condizione essenziale per poter finalmente portare a conclusione i lavori, quel famoso ultimo 10% del cantiere fermo allo stesso punto da oltre tre anni.

Il comune sta limando gli ultimi dettagli: nei prossimi giorni verrà firmata la definitiva perizia di assestamento dei lavori svolti fino ad oggi con le ultime lavorazioni da terminare; la documentazione verrà consegnata al ministero dei trasporti, che vuole sapere che fine hanno fatto i 25 milioni di euro messi a disposizione per realizzare la metro leggera, poi finalmente la Sirti, la ditta che si aggiudicò anni fa l’ultimo appalto, potrà portare a conclusione il cantiere. La ripartenza dei lavori è prevista entro i prossimi 60 giorni, la realizzazione delle pensiline e delle ultime misure di sicurezza lungo l’intero tragitto non dovrebbe impegnare la ditta più di sei mesi. Ad autunno dunque la metro leggera dovrebbe essere completata; da quel momento passerà di mano all’Air che la metterà in esercizio e la gestirà. Questo almeno dovrebbe essere l’iter previsto a palazzo di città

Ma su cosa è accaduto fino ad oggi, sono passati 20 anni dal progetto in cui sono stati investiti 25 milioni di euro di fondi pubblici, sarà la Corte dei Conti ad approfondire; le indagini, con relativa documentazione, sono già iniziate.

Ma la questione potrebbe interessare anche alla procura di Avellino, eventualmente per rispondere alla domanda su come mai l’opera non è mai partita, mentre i tecnici del comune si sono già autoassegnati tre anni fa più di 300mila euro di incentivi, in teoria il premio per aver conseguito il risultato, mai raggiunto. Uno dei tanti scandali cittadini, collegati sempre ai pachidermici lavori pubblici, dove a pagare è sempre Pantalone

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