Tunnel e piazza Castello: altri soldi e altri ritardi

Secondo gli annunci di Festa dovevano essere completati entro Natale. E invece i principali cantieri cittadini restano ancora eterni. Per il tunnel spesi altri 100mila euro; per aprire la bretella di piazza Castello Festa si era dimenticato che prima bisognava ottenere il dissequestro dalla procura

Sarà pure in dirittura d’arrivo, come il sindaco ripete a mo’ di mantra ormai da un anno (anche se i tempi di consegna continuano a slittare), intanto il tunnel di Avellino conferma ancora una volta la sua ‘fama’ di buco mangiasoldi. L’amministrazione infatti è costretta a spendere altri 100mila euro per l’apposizione della futura segnaletica, indispensabile per rispettare i criteri di sicurezza imposti dal sottopasso e dal codice della strada; certo si tratta di una goccia nel mare rispetto agli oltre 17 milioni di euro tirati fuori da regione e palazzo di città in questi oltre dieci anni di infinito cantiere, ma sempre altre spese sono, mentre gli avellinesi non sono riusciti ancora a fare mezzo metro all’interno del tunnel.

Ma l’arrivo della segnaletica forse indica che siamo davvero a un passo dall’inaugurazione del “maledetto” sottopasso: ancora non si vedono le coperture in vetro della scala che fuoriesce in piazza Libertà, gli operai delle due ditte, quella chiamata a installare i dispositivi di sicurezza e l’altra con l’appalto della sistemazione delle fognature sottostanti, sono ancora al lavoro, ma dovrebbero essere arrivati davvero agli ultimi dettagli. Poi sarà la volta del collaudo.

Meglio non azzardare tempistiche comunque, altrimenti si rischia di fare le solite figuracce, come è avvenuto ancora una volta a piazza Castello. La bretella che unisce Corso Umberto I a via Circumvallazione è stata appena completata, il sindaco aveva annunciato l’inaugurazione entro Natale; passata la Befana la piazza è il solito trionfo di transenne chiuse. E così resterà poichè il comune si era dimenticato di fare i conti con la procura, che concesse il parziale dissequestro dell’agorà in attesa di completare il ciclo di analisi delle acque sotterranee che doveva durare tre anni, per permettere almeno la partenza del cantiere.

Ed è proprio gennaio 2021 il timing previsto per la fine delle analisi: l’ultimo campione di acque sotterranee è stato prelevato, si dovrà ora attendere l’esito. Poi toccherà al comune mettere assieme la documentazione e interfacciarsi con la procura per ottenere il dissequestro: senza questo passaggio (che il sindaco non ha mai ricordato di sottolineare in queste ultime settimane di lavori mentre spingeva invece per la consegna alla città), la piazza resta off-limits ai suoi cittadini. Tempi incerti anche qui; nel frattempo l’amministrazione è al lavoro per far ripartire l’intero cantiere di riqualificazione della piazza, lasciata nelle mani della ditta Cogepa, e le prime opere di ripristino dei ruderi del castello.

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