Il vaccino contro il Covid apre le porte alla sperimentazione del siero contro il cancro

Il modo migliore per combattere le patologie neoplastiche è trattare ogni tumore come geneticamente unico e addestrare il sistema immunitario dei singoli pazienti contro quello specifico nemico. Un lavoro perfetto per i vaccini ad mRNA

Oggi il Covid, domani il cancro. La pandemia ha portato al grande debutto dei vaccini cosiddetti a Rna messaggero. È ipotizzabile che le stesse armi usate per contrastare adesso il virus possano risultare utili nella battaglia contro i killer più crudeli: i tumori, che uccidono migliaia e migliaia di persone ogni anno anche in Italia.
Diversamente da quelli ordinari che tendono ad essere virus inattivati o indeboliti che una volta iniettati nel corpo stimolano una risposta immunitaria che può successivamente proteggere dall’agente patogeno vivo, i vaccini mRna istruiscono il corpo a produrre le proteine offensive che avvolgono l’rna del virurs e di fatto lo neutralizzano. Ed è questa, la più grande promessa dell’mRNA: può dire alle nostre cellule di produrre qualunque proteina vogliamo anche antigeni di molte altre malattie oltre al Covid-19. Bombardare un tumore con sostanze chimiche o radiazioni danneggia anche altri tessuti. Il modo migliore per combattere il cancro è trattare ogni tumore come geneticamente unico e addestrare il sistema immunitario dei singoli pazienti contro quello specifico nemico. Un lavoro perfetto per i vaccini ad mRNA.
Le stesse aziende farmaceutiche impegnate oggi nella produzione di vaccini contro il Covid hanno già programma sperimentazioni farmacologiche per il trattamento dei tumori del seno, della prostata, della pelle, del pancreas, del cervello, dei polmoni e di altri tessuti, nonché vaccini mRNA contro qualsiasi cosa.

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