Anagrafe in tilt, cittadini furiosi: arrivano polizia e carabinieri
Incredibile disservizio all'anagrafe comune di Avellino: basta il pensionamento, previsto da mesi, di un dipendente e scoppia il caos. L'amministrazione non lo sostituisce, nessuno si occupa delle richieste dei cittadini: al comune è stato necessario l'intervento delle forze dell'ordine

Un giornata di ordinaria follia al comune di Avellino. L’anagrafe è andata completamente in tilt: gli uffici si sono ritrovati senza dipendenti, alla porta il funzionario non riusciva a fornire valide spiegazioni per l’incredibile disservizio alle decine di cittadini che attendevano inutilmente di risolvere le proprie pratiche.
E dopo un bel po’ di tempo in attesa è esplosa la rabbia, sul posto sono dovuti intervenire sia i carabinieri che gli agenti della Digos. Le forze dell’ordine si sono recate dal segretario generale Lissa per capire come sia stato possibile il verificarsi di una situazione così assurda che ha causato l’interruzione di pubblico servizio.
Già da settimane l’anagrafe sta vivendo un periodo di enorme difficoltà. Pochi impiegati rimasti e l’incapacità dell’amministrazione comunale di rimettere ordine alla macchina amministrativa hanno causato una serie di disagi con conseguenti lamentele dei cittadini, obbligati a code interminabili oppure a veder fissati gli appuntamenti per il ritiro di una semplice carta d’identità dopo mesi dalla richiesta.
Eppure, nel contestare gli articoli di stampa che già si erano occupati del caso segnalando i disservizi, il sindaco Festa e il suo vice Laura Nargi, che detiene anche la delega al personale, avevano assicurato che la situazione era assolutamente sotto controllo e che a breve sarebbe avvenuto il trasferimento degli uffici presso il comando della polizia municipale, che avrebbe permesso di guadagnare anche i dipendenti necessari, trasferendo nel settore qualche vigile urbano.
Invece nulla. E questa settimana si è aggiunta la goccia che ha fatto traboccare il vaso: una delle dipendenti dell’ufficio, l’unica con il potere di firma, in vista della pensione si è messa in ferie per consumare quelle non ancora godute. L’amministrazione, nonostante fosse a conoscenza da tempo della situazione, non ha provveduto a nominare un sostituto.
O peggio, lo ha fatto solo all’ultimo minuto senza completare le pratiche necessarie, non ottenendo il necessario nulla osta dalla prefettura. E la dipendente prescelta al cambio è stata costretta a rimanere a braccia conserte dietro gli sportelli, non potendo firmare nessuna pratica. Inutile il tentativo di una scappata in prefettura per provare a bruciare le tappe: a palazzo di governo devono essersi fatti una risata davanti alla richiesta. Tra l’altro proprio il prefetto Maria Spena, prima di Natale, aveva già richiesto all’amministrazione chiarimenti in merito alla situazione esplosiva dell’anagrafe. La risposta è arrivata dai fatti di oggi. Con l’impossibilità di consegnare ai cittadini i certificati richiesti: attestati di nascita o morte, stati di famiglia, certificati di residenza. Nessuna richiesta poteva essere esaudita.
La foto del caos ci è stata fornita dall’ex candidato a sindaco Massimo Passaro, presente questa mattina, che ha denunciato pubblicamente tutto l’accaduto: una vicenda trova riscontro anche nel racconto dei dipendenti comunali. Allibiti, come i cittadini.
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