Caos istituzionale, timore contagio, rebus trasporti: scuola irpina in panne

Caos istituzionale, timore del contagio, rebus trasporti: la scuola irpina (ma non solo) è in panne e diversi sindaci, a cominciare dal capoluogo, hanno saggiamente deciso di non riaprire le superiori lunedì. Ma paure e incognite restano. Il professore Badia: "Folle riaprire le scuole"

Il direttore generale dell’ufficio scolastico regionale Luisa Franzese stoppa il sindaco di Mercogliano Vittorio D’Alessio e probabilmente chiude il caso Dad o non Dad. Contattata dalla preside dell’istituto comprensivo “Dorso” Alessandra Tarantino, che aveva mal digerito la scelta del primo cittadino poichè non condivisa e non rispettosa dei protocolli scolastici, la Franzese ha risposto comunicando che la possibilità di scelta non è prevista e che dunque la Tarantino deve attenersi alle regole del Miur e gli accordi nazionali e regionali. La preside non può dunque accettare richieste di Dad da parte dei genitori.

Il caso Mercogliano è emblematico sull’impazzimento che sta vivendo il mondo della scuola. D’alessio è uno dei sindaci che ha provato ad ascoltare le pressanti richieste delle famiglie, sono molte quelle che stanno vivendo il rientro in presenza dei loro figli con grandi timori.

Una paura diffusa, tra l’altro compresa anche dal governatore de luca che attraverso quelle che ha definito raccomandazioni ha chiesto ai dirigenti scolastici maggiore comprensione e disponibilità.

La lieve risalita dei contagi, con la curva epidemica che ha un andamento decisamente scostante, ha portato i sindaci a muoversi alla rinfusa: nel proprio territorio ognuno legge l’emergenza sanitaria come meglio ritiene e le ordinanze di chiusura vengono emanate senza troppe riflessioni.

E ora si deve affrontare il nodo superiori: quello più preoccupante poichè coinvolge il sistema trasporti. Festa, che ha la responsabilità di 2500 ragazzi e relative famiglie della provincia, ha deciso di prendere tempo, anche perchè alle prese con una serie di contagi tra elementari e medie con diverse classi in isolamento. E dal “Secondo circolo”, dove si è registrata una positività, arriva la presa di posizione di uno dei maestri (l’intervista del professore Francesco Badia è stata realizzata dalla collega Tiziana Urciuoli)

Insomma è caos in provincia e pure in regione, le stesse immagini di panico e isteria arrivano anche da Napoli e gli altri capoluoghi campani. Il che pone una serie di interrogativi. Quant’è la reale incidenza dei contagi del mondo scolastico? Quanti rischi comporta la scuola in presenza? Era davvero inevitabile e necessario riaprire anche le superiori? Domande però che frastornano soprattutto i cittadini campani: nel resto d’Italia si è andati a scuola senza interruzioni e nella maggior parte delle regioni si è ripartiti anche alle superiori, senza grandi proteste e paure.

Ma con l’avvertimento dei virologi preoccupati per eventuali sbalzi di contagi che potrebbero arrivare, come conseguenza dei rientri scolastici di questo gennaio, nei prossimi giorni. Forse era il caso, arrivati a questo punto, di attendere questi dati. E la scelta di Festa appare allora inaspettatamente saggia

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