Una decina di casi nell’intero comune, il sindaco di Mercogliano chiude tutte le scuole
Decisione drastica di D'Alessio che chiude tutte le scuole del suo comune per una settimana. Sullo sfondo il braccio di ferro con preside e sindacati per la mancata applicazione della Dad
Drastica decisione del sindaco di Mercogliano Vittorio D’Alessio, che ha deciso di chiudere tutte le scuole del suo comune per una intera settimana. Questo perchè, si legge nell’ordinanza, il primo cittadino si dice preoccupato per l’andamento del contagio, riportando i dati Asl che indicavano 6 positivi nell’intero comune in totale fino alla data del 14 febbraio a cui se ne sono aggiunti 11 fino al 20 (percentuale tra tamponi e positivi tocca al massimo l’8%). Di questi, sei riguardano i ragazzi che frequentano gli istituti scolastici del paese.
Secondo D’Alessio non sussisterebbero le condizioni per mandare i ragazzi a scuola in sicurezza, da qui la scelta di chiudere tutte le scuole fino al prossimo primo marzo in attesa di valutare i prossimi dati del contagio. Per gli alunni del Dorso si tratta della seconda settimana consecutiva senza scuola, dato che anche durante la precedente le lezioni non si sono svolte sempre a causa di un’altra ordinanza sindacale, motivata con la necessità di una sanificazione degli ambienti scolastici.
Sullo sfondo il braccio di ferro con la preside degli istituti scolastici del comune, la d.ssa Tarantino, che fino ad oggi si è rifiutata di applicare la Dad a richiesta, come era previsto da un’altra ordinanza del sindaco D’Alessio che aveva fatto molto discutere, poichè andava contro le linee e i protocolli del Miur. D’Alessio si è trovato davanti la levata di scudi del provveditorato provinciale e regionale e dei sindacati, ma ha tirato dritto ingaggiando un duello con la dirigente scolastica, con tanto di minaccia, da parte del sindaco, di portare il caso in procura.
Ora arriva questa decisione che probabilmente rassicurerà molte famiglie da un punto di vista sanitario, ma ne scontenterà altrettante visto che nega il diritto allo studio dei loro ragazzi. Un conflitto istituzionale senza vincitori e che penalizza, al solito, la cittadinanza.
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