Campo Genova, la Regione: “La caratterizzazione va fatta e subito”

Al tavolo tecnico che si è svolto a Collina Liguorini i funzionari Arpac, Asl, Provincia e Regione tutti concordi su un punto: il piano di caratterizzazione è inevitabile. Indicata però una exit strategy al Comune: fino a quando non viene accertata una eventuale contaminazione, il sito può ospitare il mercato. Ora la parola passa al Tar

Campo Genova, “la caratterizzazione va fatta e subito”. Il sogno del sindaco Festa della Smile Arena si infrange, per il momento, contro la realtà rappresentata al tavolo tecnico, in vista della futura conferenza dei servizi, richiesto dallo stesso Comune presso gli uffici della Regione Campania, dove tutti i tecnici presenti di Arpac, Asl, Provincia e Regione hanno ribadito al primo cittadino che non c’è alcuna possibilità di evitare il piano di caratterizzazione.

Lo dice senza mezzi termini, alla conclusione dell’incontro, il dirigente del settore ambiente della Regione Campania Antonello Barretta; le analisi dell’Arpac hanno definito Campo Genova un “sito potenzialmente contaminato”, inevitabile andare avanti con gli accertamenti, in un’area più estesa rispetto a quella prevista, includendo anche l’ex isola ecologica.

E non servirà a nulla nemmeno lo stratagemma, ideato dall’amministrazione comunale, del cambio in corsa di destinazione d’uso, da area residenziale a sito commerciale, per allargare il range dei parametri di inquinamento a proprio favore: “a scopo precauzionale”, le parole chiare in merito di Barretta, “e visto che non si può agire secondo le intenzioni ma attenendosi ai piano urbanistico vigente, l’analisi del rischio è inevitabile; e se per caso la caratterizzazione dovesse indicare che il sito è contaminato sarà necessaria anche la bonifica”.

L’ennesima doccia fredda per il sindaco Festa, il suo dirigente di fiducia D’Agostino e il consulente esterno della Sgi Ingegneria di Ferrara che al tavolo hanno rappresentato la linea dell’amministrazione.

Per il mercato però al tavolo dalla regione e dagli altri tecnici è arrivata una exit-strategy (vedi intervista nel video).

Cosa significa: che fino a quando il piano di caratterizzazione non dirà eventualmente che è contaminato, il sito può ospitare il mercato, come oggi accoglie d’altra parte gli screening sanitari. Prima però bisognerà anzitutto attendere il responso del Tar, e vedere se i giudici siano dello stesso avviso, dunque fino al 4 aprile resta tutto fermo. E poi, in caso di via libera, il comune dovrà predisporre un piano di caratterizzazione che consenta di effettuare i sondaggi e allo stesso tempo permettere la celebrazione del mercato.

Non di certo il migliore scenario per chi immaginava di regalare un’arena da sogno ai propri cittadini, senza calcolare i 250mila euro spesi per la sua riqualificazione per un nuovo asfalto che ora verrà crivellato da una trentina di carotaggi.

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