Il sottosegretario Carlo Sibilia chieda scusa a Draghi

Sarei un ipocrita se raccontassi che dall’altra sera sto ancora saltando di gioia per la riconferma a sottosegretario agli Interni del deputato 5Stelle avellinese Carlo Sibilia. È noto a tutti che non è il mio “tipo” di politico: non per il Movimento nel quale milita, che pure inizialmente ha rappresentato una speranza e una risposta forte alla degenerazione partitocratica e al malaffare, dunque alla malapolitica.

Non lo è nemmeno per il luogo comune, via via consolidatosi, secondo cui – parafrasando Nostro Signore il Figlio – è più facile far passare un cammello per la cruna dell’ago che trovare un grillino non populista nell’accezione peggiore del termine. Anche perché non è affatto così. Nel Movimento c’è tantissima gente con la testa sul collo: persone che ragionano, preparate, pulite, spinte all’impegno da quella “cosa” che si chiama “Utopia”, e meno male che c’è, e meno male che sopravvive perfino alla mostruosa realtà di questi tempi, ed alimenta e rinverdisce la speranza giorno dopo giorno comunque vada.

Il deputato Carlo Sibilia non è il mio “tipo” politico nemmeno per i suoi vistosi limiti culturali: che se non fossero tali, e mi auguro invece che certe sue “trovate” lo siano, configurerebbero una categoria dello spirito lontana anni luce da quella umana, dunque non mia, direi proprio “non nostra”, di nessuno di noi.

Rinfreschiamoci la memoria al riguardo. Il deputato Sibilia è lo stesso Carlo Sibilia che il 26 novembre 2012, ossia tre mesi prima che avesse il battesimo di deputato, nello spazio del blog dedicato alle proposte chiedeva di “… Discutere una legge che dia la possibilità agli omosessuali di contrarre matrimonio (o unioni civili), a sposarsi in più di due persone e la possibilità di contrarre matrimonio (o unioni civili) anche tra specie diverse purché consenzienti”. “Un’idea bizzarra – come ironicamente chiosò l’Huffington Post l’ultima parte della proposta Sibilia – non foss’altro per la problematicità di attestare il consenso di specie diverse da quella umana”. Ma tant’è!

No: la ragione per cui Sibilia non è il mio “tipo” non è nemmeno la sua teorizzazione di consentire l’accoppiamento tra la specie umana e – diciamo così, per far velo al pudore – quella marziana. La ragione è terrena e assai più semplice: è la sua “incoerenza” politica dimostrata oltre ogni ragionevole dubbio dall’accettazione della nomina a sottosegretario del governo Draghi.

Vediamo perché. Un bravissimo giornalista di origini irpine, Luciano Capone, ha scritto per “Il Foglio” del 16 febbraio scorso un articolo/commento nel quale vengono ricordati gli insulti a Mario Draghi “postati” dal deputato 5Stelle, non vent’anni fa, ma – ad esempio – il 7 agosto 2014 (#Draghi: Stati Ue cedano sovranità su riforme strutturali, come diceva l’ottimo Beppe Grillo: Vaffanculo!!). Oppure l’11 febbraio 2017 (“Piccoli #bankster crescono. #Draghi ha dato il via al crack #Mps che oggi paghiamo noi 20 miliardi. Andrebbe arrestato”. Oppure ancora il 15 febbraio 2017, soltanto quattro giorni dopo, quando i miliardi, manco fossero popcorn, passano da 20 a 8 (“È stato #Draghi nel 2008 a mettere #Mps su un piano inclinato. Oggi gli italiani pagano 8 miliardi per i suoi errori. #bankster”).

“Vaffanculo!”, “Bankster” (ovvero “criminale finanziario”), esponente della “Finanza stragista”, “Andrebbe arrestato”. Tutta roba che il deputato Carlo Sibilia aveva fatto sparire dai suoi profili social, ma che l’ottimo giornalista Capone aveva pensato bene di “salvare” per tirarli fuori – opportunamente – la scorsa settimana.

L’incoerenza di Carlo Sibilia: come fa uno che ha pensato e scritto cose di quella gravità a stare in un governo presieduto da Draghi? In via teorica, Sibilia sarebbe quanto meno complice della persona che ha definito criminale finanziario. Sempre in via teorica, per stare al vocabolario dell’ottimo Grillo testé invocato, Sibilia dovrebbe mettersi davanti a uno specchio e dire a stesso “Vaffanculo!”.

In via pratica, per dimostrare alla base grillina di non essere un “poltronaro”, ergo di essere coerente, Sibilia dovrebbe rinunciare alla nomina di sottosegretario: cosa che naturalmente non farebbe nemmeno con una pistola alla tempia. Resta un’opzione dignitosa: chieda pubblicamente scusa a Mario Draghi, dica che quando scriveva quelle cose non sapeva cosa scriveva, trovi una qualsiasi, banalissima scusa.

Vedrete, non lo farà. Il vero dramma dell’Italia è che la politica si è ridotta ad una fogna che nessuno ha più voglia di sanificare. Siamo messi proprio male!

P.S.: Ma qualcuno dello staff della Presidenza del Consiglio dei Ministri lo ha fatto sapere al Premier che nel suo governo c’è chi pensa di lui che sia un Bankster e che andrebbe arrestato?

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